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Cronaca

Un 40enne “cacciato” di nuovo per quel “vizio” di truffare gli anziani

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Un “foglio di via” per un 40enne nativo di Biancavilla, residente ad Adrano, firmato dalla questore di Oristano, Giovanni Aliquò.

L’uomo, secondo quanto riferisce la stampa sarda, sarebbe una vecchia conoscenza di forze dell’ordine e tribunali per il suo curriculum di truffatore, in particolare di anziani. Ma avrebbe precedenti, in varie parti del territorio nazionale, pure per estorsione, danneggiamento e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

Sono stati i carabinieri di Neoneli, in quest’ultimo episodio, ad individuare l’uomo con fare sospetto.

La tecnica dell’uomo (non iscritto alla Camera di commercio e privo di partita Iva) è stata sempre quella di proporsi come riparatore domestico che, senza effettuare preventivo, a lavoro finito, pretendeva poi pagamenti esosi, soprattutto da anziani, nei confronti dei quali esercitava pressioni psicologiche.

Da qui, la decisione del questore di Oristano, che stabilisce il divieto per il catanese di fare ritorno per tre anni nei comuni di Neoneli e Ula Tirso. Un provvedimento che si aggiunge a quelli già emessi in passato per il 40enne a Sassari, Alghero, Porto Torres e Sorso, oltre che in provincia di Udine.

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Cronaca

Preso a calci e pugni per avere osato mandare un messaggio ad una ragazza

La vittima è un 40enne, gli aggressori sono due congiunti: per due anni sottoposti a “Daspo urbano”

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Divieto di accesso ad alcuni esercizi pubblici. Un provvedimento – il cosiddetto “Daspo urbano” – emesso dal questore di Catania e che i carabinieri hanno notificato ad un 50enne e al figlio 30enne per avere partecipato ad una violenta lite. In quell’occasione, i due avevano aggredito un altro biancavuillese di 40 anni.

Una lite prolungata, i cui retroscena erano stati ricostruiti dai militari, dopo un’accurata indagine.

La persona aggredita, secondo quanto riferiscono i carabinieri, avrebbe inviato un messaggio tramite smartphone ad una giovane, legata sentimentalmente al 30enne. Tanto è bastato per accendere la scintilla della contesa, avvenuta lo scorso agosto presso il bar in cui lavorava la ragazza.

Il fidanzato di lei e suo padre si sono presentati davanti al 40enne. Prima un’accesa discussione, poi calci e pugni verso l’uomo, ritenuto responsabile di avere importunato la ragazza. Un’aggressione che gli ha procurato la frattura del naso con una prognosi di 30 giorni, indicata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

I due aggressori, dopo la denuncia, sono stati sottoposti ora al provvedimento del “Daspo urbano”, che vieta loro per due anni non solo di entrare nel bar in cui sono avvenuti i fatti, ma anche di stazionare nei pressi di locali di Biancavilla adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande.

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