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In città

Fu al vertice del Consiglio di Stato, intitolazione per Vincenzo Uccellatore

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Nel trentesimo anniversario della sua morte, Biancavilla dedica un piazzale a Vincenzo Uccellatore, che fu presidente emerito del Consiglio di Stato, oltre a ricoprire più volte l’incarico di capo di gabinetto in ministeri dei governi De Gasperi, Segni e Rumor.

Con determina sindacale, l’intitolazione è stata data allo spazio compreso tra piazza Sgriccio e piazza San Giovanni Bosco. Da oggi in poi quello spazio è “Piazzale Vincenzo Uccellatore”.

Illustre biancavillese, nato nel 1909 e scomparso a Roma nel 1987, Uccellatore, nel solco della tradizione familiare, intraprese la carriera giuridica fino a raggiungere ruoli di notevole rilievo.

Amico, collaboratore ed esecutore testamentario di don Luigi Sturzo, negli anni ’30 passò dalla magistratura ordinaria a quella amministrativa. Nel 1944 divenne consigliere di Stato e nel 1956 presidente di sezione. La sua ascesa culminò nel settembre 1976, quando diventò presidente del Consiglio di Stato.

Accanto agli incarichi nelle commissioni di studio ricoprì anche importanti ruoli di capo di gabinetto nei ministeri dei Trasporti, delle Poste e telecomunicazioni, della Marina mercantile, della Sanità, dell’Organizzazione amministrativa, della Riforma burocratica, della Riforma della pubblica amministrazione, dell’Aviazione civile in vari governi a guida De Gasperi, Segni e Rumor.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Comment

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  1. Salvatore Cantarella

    27 Maggio 2017 at 19:44

    Meglio tardi che mai! Bisognava far passare trenta anni, quando già sono decedute due delle sue sette figlie? A Biancavilla, in deroga alla legge che prevede che le vie siano intestate a personaggi non prima che siano trascorsi dieci anni dal decesso, sono state intestate vie a persone decedute prima che fosse trascorso tale tempo. Per Sua Eccellenza VINCENZO UCCELLATORE si son dovuti attendere ben 30 anni!!!

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In città

Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”

Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

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Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.

Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.

L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.

Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.

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In città

Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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