Connect with us

Storie

L’ultimo saluto a Massimiliano Verzì, passione e genialità per le moto

Published

on

Incredulità per la morte improvvisa del biancavillese, noto per le sue capacità professionali per le due ruote. Aveva avuto per questo l’attenzione delle riviste specializzate. L’addio con rombo di motori e lancio di palloncini.

 

di Vittorio Fiorenza

Aveva una grande passione per le moto, poteva vantare una capacità veramente geniale nella conoscenza di ogni pezzo e di ogni ingranaggio. In tanti lo cercavano, anche da fuori Biancavilla, per affidargli la messa a punto e la sistemazione delle due ruote di grosse cilindrata.

Massimiliano Verzì, 42 anni, sposato e padre di tre figli, è morto in maniera prematura e improvvisa. La notizia ha lasciato nello sconforto quanti lo conoscevano per le sue qualità umane di persona umile e disponibile, prima ancora che per quelle professionali.

massimiliano-verziMassimiliano, per quella sua passione, aveva anche ricevuto l’attenzione di riviste specializzate. “Moto Tecnica”, a fine 2014, per esempio, gli aveva dedicato uno speciale di diverse pagine per un suo lavoro di trasformazione di un’Aprilia RSV-R 1000, promuovendolo a pieni voti.

«Abbiamo capito subito che il sacro cuore della passione lo aveva colpito nel profondo», si legge nell’articolo. Massimiliano, già possessore di un’Aprilia Tuono R Factory, aveva avuto l’idea di “tuonizzare” una RSV. L’aveva acquistata malconcia perché chiusa per troppi anni in un garage e l’aveva fatta “rinascere” con la massima efficienza su strada.

C’è chi ricorda anche un interessamento di “Moto Sprint” per un suo prototipo di marmitta dall’aerodinamica e dal raffreddamento originali e innovativi. Massimiliano era così. Ingegnoso. Un amore per le moto che spesso lo portava a partecipare a manifestazioni e raduni di altri appassionati.

In tanti hanno partecipato al funerale nella chiesa “Santissimo Salvatore”. Tanti, provenienti da fuori provincia, erano in sella alle due ruote. L’addio, in piazza Roma, è stato dato con rombo di motori e lancio di palloncini, come si può notare nel video che abbiamo pubblicato sopra.

massimiliano-verzi2

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Advertisement


1 Comment

1 Comment

  1. Alba

    22 Maggio 2017 at 20:09

    Ciao massimo…

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Storie

Vent’anni senza Placido Stissi, il figlio Giuseppe: «Onorati di un papà così»

A “Biancavilla Oggi” il ricordo commosso: «Non ci ha visto crescere, ma siamo certi che veglia su di noi»

Published

on

Vent’anni fa la morte di Placido Stissi. Il suo ricordo è intatto. Il suo gesto resta una testimonianza del suo altruismo. Dipendente della Provincia di Catania e stretto collaboratore del presidente Nello Musumeci e poi di Raffaele Lombardo, Stissi stava andando al lavoro. In un punto della tangenziale di Catania, sotto la pioggia battente, accostò e fermò la sua macchina. Lo fece per prestare aiuto ad un giovane automobilista rimasto in panne nella corsia opposta. Mentre attraversa la carreggiata, però, un veicolo lo travolse. Morì a 41 anni, lasciando la moglie Anna Maria e i tre figli, ancora minorenni: Giuseppe, Gessica e Denis.

Il ricordo del suo primogenito è intriso di affetto e orgoglio. «Sono passati 20 lunghi anni, mi fa onore, ci rende onorati che – dice Giuseppe a Biancavilla Oggi – dopo tutto questo tempo ancora la gente ricordi il gesto eroico che mio padre ha fatto. Non ha riflettuto più di una volta a scendere dalla propria auto e a soccorrere quel ragazzo rimasto in panne e con l’auto capovolta. Non ha pensato alle conseguenze che potevano succedere in quella fatidica giornata piovosa. Come poi effettivamente accaduto, lasciando noi figli piccoli e mia mamma».

Chi ha conosciuto Placido, a Biancavilla, può confermare che le parole del figlio descrivano esattamente quei modi di sincera disponibilità nei confronti di chiunque.

«Mio papà era fatto così. Sempre premuroso. Sempre cordiale e generoso con tutti. L’amico degli amici. Sempre pronto ad aiutare tutti. Un angelo volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Oggi è raro fare e ricevere gesti del genere. Soprattutto noi giovani – sottolinea Giuseppe – dovremmo prendere esempio da questi ormai rari gesti di altruismo verso il prossimo. Non si pensa altro che all’invidia e alla cattiveria, invece dovremmo trovare il modo per riportare i bei gesti di solidarietà. Non dovremmo dimenticare che potremmo avere bisogno, anche noi, di un semplice aiuto, una carezza, una mano che ci venga posta sulla spalla o essere ascoltati».

«Noi figli – conclude Giuseppe – siamo veramente onorati di avere avuto un padre così. Mia mamma lo è del marito che ha avuto. Certo, il dolore resta, come il rammarico che ci abbia lasciati così presto senza vederci crescere ed essere al nostro fianco. Ma siamo sicuri che ci veglia da lassù e guida i suoi nipoti nella migliore strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continue Reading
Advertisement

DOSSIER MAFIA

I più letti

Registrazione al Tribunale di Catania n. 25/2016
Iscrizione al Roc n. 36315
Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

━━━━━
Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.
━━━━━