L'Intervento
Il custode morso dal cane randagio, la Lav pone una domanda a Glorioso




Angelica Petrina e i cani affidatele dal Comune a costo zero
L’INTERVENTO. L’episodio di aggressione di un randagio all’interno del cimitero. I vertici dell’associazione animalista si rivolgono al sindaco: «Metta di lato l’orgoglio, ci vuole un piano serio e concreto di lotta al randagismo».
di Angelica Petrina
Responsabile provinciale Lav
Non conosciamo l’animale in questione, ma ci dicono sia di razza, quindi un cane abbandonato. È tremendo quello che è accaduto, sia per il custode che per l’animale che ora rischia il linciaggio o l’avvelenamento. Ci auguriamo che l’amministrazione si preoccupi anche di lui, vittima della bestia che lo ha lasciato per strada.
Per quanto ci riguarda, nonostante i bastoni tra le ruote che l’amministrazione ci pone, continuiamo il nostro lavoro sul territorio, anche se con grandissima difficoltà.
Ci auguriamo a questo punto di essere convocati ufficialmente per mettere mano ad un piano serio e concreto di lotta al randagismo e controllo del territorio. Senza un programma, il Comune non risolverà il problema e butterà via i soldi dei cittadini.
LEGGI L’ARTICOLO
►Aggredito da un cane randagio, dipendente riporta ferite
Una domanda vorrei porgere al sindaco, però. Magari, posta in pubblico, ci risponderà.
Perché quando Lav Catania segnala (per iscritto) a lui ed ai suoi uffici cagne da sterilizzare, che si fanno avvicinare dalla sottoscritta (che ha tutti i requisiti ed i titoli per farlo) -facendo risparmiare l’accalappiamento alle casse comunali– le cagne vengono lasciate a partorire in strada?
Sindaco, anche se vi abbiamo denunciati, non deve dimenticare che il dovere viene prima dell’orgoglio. Noi lo mettiamo da parte ogni volta che un animale è in difficoltà. Lei ci provi pure.
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L'Intervento
Il consigliere Alfio Distefano: «Resta il degrado in piazza Martiri d’Ungheria»
Lettera in redazione dell’esponente del Pd con replica dell’assessore al Verde pubblico, Vincenzo Mignemi


Egregio direttore
A distanza di 3 anni le ripropongo le foto del degrado di piazza Martiri d’Ungheria. Le ricordo che già 3 anni fa, il sindaco, contattato dalla sua redazione, ci dava una risposta, accusando me di essere un ipocrita, solo perché chiedevo decoro ad un quartiere dimenticato.
Ebbene sì, a distanza di 3 lunghi anni nulla è cambiato, le giostrine per i bimbi non hanno subito nessun intervento, le erbacce continuano ad essere sempre presenti. Inoltre, noto e fotografo cumuli di materiale edile che non sono altro che pezzi di muretto della stessa villetta, messi a “stagionare” da 36 mesi, come qualche famoso formaggio. Ancora una volta il tempo ha dato risposte alle menzogne.
Il degrado di Biancavilla, purtroppo, è presente in tutti i quartieri, frutto di una fallimentare gestione Bonanno. Nonostante l’aumento delle tasse e parlo delle ultime (Tari e servizio idrico), la carissima amministrazione non riesce a gestire e a garantire servizi efficienti per i cittadini.
Adesso come al solito attendo la risposta che come nelle favole di sicuro sarà con un lieto fine. Il problema è che di lieti fine, in questi anni, ne ho visti veramente pochi, purtroppo.
ALFIO DISTEFANO, Consigliere Comunale Pd
Il Comune replica: «Accuse sbrigative»
Spiace che il consigliere Distefano punti il dito e accusi sbrigativamente l’amministrazione del degrado di Piazza Martiri d’Ungheria. Quella piazza è curata e pulita, nonostante si presenti in pessimo stato.
Gli incivili, purtroppo, sono sempre in agguato e contro di loro è difficile fare qualcosa. Lo scorso anno, vale la pena ricordare, l’amministrazione ha fatto un intervento in quell’area, ripristinando i muretti. È già in programma un intervento per il ripristino del parco giochi.
VINCENZO MIGNEMI, Assessore al Verde pubblico
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