Cronaca
Rapina ad Adrano, furto a Biancavilla Sgominata una banda spregiudicata


Da sinistra: Antonio Longo, Gaetano Vezzi, Cristian Cusimano e Salvatore Scafidi
C’è anche un furto commesso a Biancavilla tra i reati contestati alla banda sgominata dalla Squadra mobile di Catania e dagli agenti del commissariato di polizia di Adrano. In stato di fermo sono finiti in quattro: Antonio Longo, Gaetano Vezzi, Cristian Cusimano e Salvatore Scafidi, tutti di età compresa tra i 18 e i 20 anni, indiziati per rapina aggravata, lesioni personali e furto aggravato.
Reati che sarebbero stati commessi, secondo quanto riportato nel comunicato della Questura, «con estrema spregiudicatezza ed a breve distanza tra di essi in territorio di Adrano e Biancavilla».
In particolare, Longo, Vezzi e Cusumano sarebbero gli autori della rapina commessa ad Adrano lo scorso 8 marzo presso un negozio “compro oro”: entrati nell’esercizio commerciali armati di una pistola si sarebbero impossessati di 1000 euro ed oggetti di valore, dopo avere colpito alla testa con il calcio della pistola il titolare, procurandogli una ferita sanguinante.
I tre, assieme a Scafidi, sono ritenuti anche gli autori di un furto commesso a Biancavilla il 14 marzo, quando fu rubata una Mini Cooper da un garage.
Nel corso delle perquisizioni eseguite a corollario dell’esecuzione della misura restrittiva, all’interno dell’abitazione di Vezzi sono stati rinvenuti e sequestrati 200 grammi di marijuana e dovrà rispondere quindi anche di detenzione di sostanze stupefacenti.
Gli arrestati si trovano adesso nel carcere catanese di piazza Lanza. Il Gip, accogliendo le richieste della Procura, ha convalidato gli arresti disponendo la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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Adolf
1 Aprile 2017 at 13:49
Troppe possibilità di libertà ripagate con altre fangate, arresti domiciliari nulli poiché si trovavano in giro….mi chiedo in questo cazzo di mondo in cui vivere non ha più senso che cosa ci si campa a fare..
Queste persone dev’essere concessa solo una possibilità, se fai cazzate paghi con la vita, ed un coglione del genere viene abbattuto.
Appena usciranno , faranno più danno di prima fin quando non verranno abbattuti.
Se la giustizia è con noi, dove si trova quando in continuazione si ripetono certe cose?
Questo significa che la lezione non la imparano, è va pagato a caro prezzo.
Sono esasperato di vedere affondare il nostro mondo, siamo così forti in gruppo e così deboli da soli, rispettosi verso il prossimo tanto da seguire una legge che porti giustizia, ma dov’è la giistizia??!?
Sono stanco, desidero un mondo pulito.
Anche usando metodi duri ma efficaci, il metodo hitleriano sbagliava solo una cosa, l’abbattimento di innocenti… ma approvere questi metodi contro, il fango presente e ripulirci