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Cronaca

Morì a 29 anni, omicidio colposo? Imputazione coatta per due medici

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Il giovane, militare adranita della Guardia di finanza, nel 2013 fu colpito da un malore. Al pronto soccorso non avrebbero saputo definire una diagnosi né una terapia. Inutile fu, quindi, il trasferimento a Caltagirone, dove morì.

 

di Vittorio Fiorenza

Imputazione coatta per omicidio colposo, ordinata dal Gip Alessandro Ricciardolo, per due medici dell’ospedale di Biancavilla, in relazione alla morte di un finanziere 29enne di Adrano, Carmelo Viaggio, nel 2013.

Respinta la richiesta di archiviazione del pm, il caso approderà nell’udienza preliminare fissata dal Gup Daniela Monaco Crea al 9 maggio.

Il militare aveva accusato un malore, ma i medici biancavillesi –scrive ora il pm Agata Consoli– avrebbero omesso «di procedere al corretto inquadramento diagnostico e di praticare corretta terapia insulinica in paziente con scompenso metabolico, cagionando il suo decesso», avvenuto a Caltagirone dov’era stato trasferito in extremis.

«Il dibattimento –dice a Biancavilla Oggi l’avv. Francesco Navarria, che assiste la moglie Mary Mirabella– accerterà eventuali responsabilità del personale medico, certo è che l’ospedale di Biancavilla non era idoneo a questo tipo di emergenze: faremo valere le nostre ragioni risarcitorie di fronte al giudice civile».

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Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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