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Un lettore: «A Biancavilla l’inciviltà è ormai una regola diffusa e impunita»

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Sono un cittadino di Biancavilla e voglio evidenziare lo schifo in cui è ridotta Biancavilla. Uscire da casa a piedi è diventato un problema. L’inciviltà diffusa e impunita è ormai una regola in questo paese.

A titolo di esempio mi riferisco soltanto ai bisogni lasciati dai cani per le strade, anche in via Vittorio Emanuele o viale Cristoforo Colombo. Non cani randagi, ma cani di proprietà con padroni al seguito.

Ne sono stato testimone io proprio in questi giorni, ho fatto notare subito il comportamento al signore che teneva il guinzaglio ma non mi ha dato nemmeno conto.

Una maleducazione sfacciata. Ma mi chiedo: cosa fanno i vigili urbani di fronte a queste sconcezze? Cosa fa il sindaco di Biancavilla per affrontare anche questo tipo di problema? Voi di Biancavilla Oggi dategli sotto, scrivetelo ogni giorno, forse qualcuno prenderà provvedimenti.

Non è la prima volta che riceviamo segnalazioni simili. Già in passato un altro lettore ci aveva segnalato lo stesso problema in piazza Sgriccio, corredando la lamentela con un video che vale più di ogni altra parola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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«In visita turistica, multato per avere sforato di 1 km/h: non verrò più qui»

Ss 284, un lettore ci scrive, raccontandoci la sua esperienza con i vigili urbani di Biancavilla

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Il 16 agosto scorso, desideroso di far conoscere le “nostre” bellezze naturali ed architettoniche anche ad un mio cugino americano, partivo in auto diretto al Castello di Nelson in territorio di Maniace, provincia di Catania. Una strana peripezia, forse dovuta ad errate indicazioni del navigatore ed una segnaletica lacunosa, ci ha fatto vagare per contrade sconosciute fino all’ora di pranzo e così, girando alla ricerca di un ristorante, sono incappato in un autovelox.

Grazie al quale il Comando di Polizia Locale del Comune di Biancavilla (competente per territorio) ha determinato quanto segue: «Alle ore 12, 28 sulla (famigerata, mia aggiunta) Ss 284 dir. Catania – Randazzo procedeva km 76 in un tratto a km 70 superando di km 1 la velocità massima consentita, calcolata tenendo conto della tolleranza del 5% (comunque NON inferiore a 5 Km/h) stabilita dall’art. 187 Dpr 610/96».

«Pago 50 euro, mi sento “abusato”»

Ora, so bene (per età ed esperienza) che “la legge è legge” e, di conseguenza, pagherò il relativo verbale sottraendo l’importo dovuto alle mie scarse finanze di pensionato e ringraziando persino il legislatore perché, pagando subito senza fiatare, “mi fa lo sconto”. Per evitare, rifletto amaramente io, ricorsi al Prefetto od al Giudice di Pace sulla legittimità della presenza stessa di strumentazioni prive (secondo recenti sentenze) dei requisiti di legge, messe “a mo’ di trappole” in giro dai comuni solo “per far cassa” a spese degli automobilisti, anche quelli “quasi” virtuosi.

Come nel caso in questione, oserei dire: in pratica dovrò pagare 50 euro per aver “sforato” di UN chilometro una tolleranza che NON può essere inferiore a 5 km!! In pratica, per non farla lunga, mi sento “abusato” dalla stessa sanzione. Non posso far altro che lamentarmi su Internet per quella che considero una vessazione del cittadino, una delle tante.

Con una certezza, da quelle parti non mi vedranno più. E non vedranno neppure i miei ospiti, italiani o stranieri che siano.

VINCENZO MANNELLO

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