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La maestria in punta di forbici Premiazione per Giuseppe Diolosà

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La maestria di Giuseppe Diolosà premiata al 60esimo campionato italiano dell’Accademia Nazionale Acconciatori Misti che si è tenuto a Torino.

Il parrucchiere biancavillese, apprezzato e noto per il suo talento professionale e la costante capacità di innovarsi, ha ottenuto il quarto posto di “Urban Style Modello”, conquistando la giuria di esperti nei trenta minuti messi a sua disposizione.

Il concorso, che ha richiamato i migliori professionisti del taglio da tutte le regioni d’Italia, non è stata affatto facile, proprio per l’elevato livello dei concorrenti. Ma Diolosà si è fatto largo tra una quarantina di colleghi, facendosi apprezzare per la tecnica utilizzata e per il taglio di capelli proposto con il modello Luciano Furno (nella foto qui sotto).

Da qui l’attestato di merito rilasciato dal presidente nazionale dell’accademia, Alessandro Granai, e dal responsabile della commissione tecnica, Antonio Coscia.

Al di là della competizione in sé, per il parrucchiere di Biancavilla (non nuovo a riconoscimenti di questo tipo) si è trattato di un’occasione di confronto ed acquisizione di esperienze, da trasferire poi nel proprio salone di via dei Giacinti, a Biancavilla.

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Vent’anni senza Placido Stissi, il figlio Giuseppe: «Onorati di un papà così»

A “Biancavilla Oggi” il ricordo commosso: «Non ci ha visto crescere, ma siamo certi che veglia su di noi»

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Vent’anni fa la morte di Placido Stissi. Il suo ricordo è intatto. Il suo gesto resta una testimonianza del suo altruismo. Dipendente della Provincia di Catania e stretto collaboratore del presidente Nello Musumeci e poi di Raffaele Lombardo, Stissi stava andando al lavoro. In un punto della tangenziale di Catania, sotto la pioggia battente, accostò e fermò la sua macchina. Lo fece per prestare aiuto ad un giovane automobilista rimasto in panne nella corsia opposta. Mentre attraversa la carreggiata, però, un veicolo lo travolse. Morì a 41 anni, lasciando la moglie Anna Maria e i tre figli, ancora minorenni: Giuseppe, Jessica e Dennis.

Il ricordo del suo primogenito è intriso di affetto e orgoglio. «Sono passati 20 lunghi anni, mi fa onore, ci rende onorati che – dice Giuseppe a Biancavilla Oggi – dopo tutto questo tempo ancora la gente ricordi il gesto eroico che mio padre ha fatto. Non ha riflettuto più di una volta a scendere dalla propria auto e a soccorrere quel ragazzo rimasto in panne e con l’auto capovolta. Non ha pensato alle conseguenze che potevano succedere in quella fatidica giornata piovosa. Come poi effettivamente accaduto, lasciando noi figli piccoli e mia mamma».

Chi ha conosciuto Placido, a Biancavilla, può confermare che le parole del figlio descrivano esattamente quei modi di sincera disponibilità nei confronti di chiunque.

«Mio papà era fatto così. Sempre premuroso. Sempre cordiale e generoso con tutti. L’amico degli amici. Sempre pronto ad aiutare tutti. Un angelo volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Oggi è raro fare e ricevere gesti del genere. Soprattutto noi giovani – sottolinea Giuseppe – dovremmo prendere esempio da questi ormai rari gesti di altruismo verso il prossimo. Non si pensa altro che all’invidia e alla cattiveria, invece dovremmo trovare il modo per riportare i bei gesti di solidarietà. Non dovremmo dimenticare che potremmo avere bisogno, anche noi, di un semplice aiuto, una carezza, una mano che ci venga posta sulla spalla o essere ascoltati».

«Noi figli – conclude Giuseppe – siamo veramente onorati di avere avuto un padre così. Mia mamma lo è del marito che ha avuto. Certo, il dolore resta, come il rammarico che ci abbia lasciati così presto senza vederci crescere ed essere al nostro fianco. Ma siamo sicuri che ci veglia da lassù e guida i suoi nipoti nella migliore strada».

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