Cronaca
Fatto inginocchiare e poi lapidato Possibile svolta nelle indagini

Una spietata punizione per un patto infranto, per avere “disturbato” un intoccabile o per avere superato un limite pericoloso? Sono ore decisive per fare luce sull’orribile fine di Antonio Crispi. Ed emergono dettagli raccapriccianti.
di Vittorio Fiorenza
Prima sarebbe stato costretto a mettersi in ginocchio e poi è stato lapidato: colpito ripetutamente con una grossa pietra, fino a fracassargli la testa. Ecco perché l’orrenda fine di Antonio Crispi, il 44enne titolare del chiosco di piazza Sgriccio di Biancavilla, sembra inquadrarsi in un’azione punitiva per avere infranto un patto, per avere oltrepassato un limite pericoloso o avere “disturbato” un intoccabile.
L’ulteriore dettaglio, trapelato oggi, sulle escoriazioni che sarebbero state notate sulle sue ginocchia, suggerirebbe che Crispi sia stato obbligato a stare a terra, inginocchiato, come a doversi pentire, a doversi scusare o ad ascoltare la sua sentenza. Sentenza di morte? Forse no, forse non era previsto un epilogo così e tutto è precipitato all’improvviso, dal momento che l’interlocutore o gli interlocutori di Crispi, appartati in una traversa isolata della Sp 167, a sud di Biancavilla, non hanno agito né con un’arma da fuoco né con un coltello. Ma con una pietra trovata ai bordi di quella stradina sterrata.
Non trapela nulla sul movente di quell’ira brutale. Si avanzano ipotesi che riportano all’ambito dello spaccio di stupefacenti o ad una generica pista passionale. Solo ipotesi, appunto. Non trova alcuna conferma al momento, ma si è diffusa la voce di una presunta discussione animata, davanti al chiosco, la sera di sabato, tra Crispi e una donna, con cui aveva un rapporto d’amicizia. La donna sarebbe stata sentita dai carabinieri, così come sono stati sentiti familiari e conoscenti, a cominciare dagli ultimi contatti emersi dal cellulare e dalle applicazioni di messaggistica.
Sono ore decisive, queste, per imprimere una svolta alle indagini, su cui lavorano i carabinieri del comando provinciale con i colleghi della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla. L’autopsia sul cadavere di Crispi sarà eseguita al vecchio ospedale “Garibaldi” di Catania dai medici legali Giuseppe Ragazzi e Claudia Tornello. I familiari hanno nominato, quale consulente di parte, il prof. Giulio Cardia dell’Università di Messina.
LEGGI L’ARTICOLO
►Ucciso a colpi di pietra in testa: la vittima è il 44enne Antonio Crispi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cronaca
Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe
Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.
Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.
Occhi puntati sui chioschi
Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.
Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.
Un pub ai raggi X
In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.
Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.
Identificate 177 persone
Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.
Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FOCUS
Cronaca
Auto in fiamme nel cortile delle suore salesiane: panico tra gli abitanti
Il fuoco distrugge il mezzo di proprietà dell’Ipab, in corto circuito i cavi elettrici della zona

Forse un corto circuito o effetto del forte caldo. Un’auto è andata a fuoco nel cortile di via Mongibello, che affianca l’immobile delle suore salesiane. Il mezzo (di proprietà dell’Ipab ma in uso alle suore) era stata appena parcheggiata, di ritorno da un servizio a Catania. in poco tempo le fiamme l’hanno completamente distrutta.
Il fuoco ha lambito anche una saracinesca e il portone d’ingresso di un’abitazione. I cavi elettrici all’esterno degli edifici sono andati distrutti, generando un corto circuito, che ha mandato in fiamme anche i fili elettrici posti al di sopra dell’ingresso dell’istituto salesiano, dall’altro lato della strada. Tutta la zona ha subito lo stacco dell’energia elettrica.
Sono stati momenti di panico ed apprensione per gli abitanti della zona. Sul posto, a domare l’incendio, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, visto che quelli di Adrano erano fuori per un altro intervento. Presenti anche i vigili urbani.
Adesso si lavora per rimettere in sicurezza i luoghi, provvedere alla bonifica e ripristinare l’elettricità. Tanta paura, per fortuna nessuna conseguenza per le persone. I danni sono da quantificare. Da parte dell’amministrazione Ipab sarà avviata la procedura per la copertura assicurativa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Fuori città4 settimane ago
Emozioni “Oltre le grate”, il libro di suor Cristiana diventato musical del Cgs Life
-
Cronaca4 settimane ago
Incendio da paura a Biancavilla: capannone in fiamme, alta colonna di fumo
-
Storie2 settimane ago
Chiude il “Tropical Bar”: quel ritrovo giovanile nella Biancavilla Anni ’80 e ’90
-
Storie3 settimane ago
Turisti biancavillesi a Bergamo elogiati dalla polizia locale: «Un atto di onestà»