Cronaca
Massiccia presenza dei carabinieri Vicinanza dei biancavillesi ai militari
di Vittorio Fiorenza
Massiccia presenza di carabinieri per la serata conclusiva dei festeggiamenti patronali, con particolare riferimento alla zona di piazza Sgriccio e all’area in cui hanno montato le giostre. È il primo anno in cui non si sono registrati incidenti di rilievo sul fronte dell’ordine pubblico, nonostante la grande massa di persone e una discutibilissima disposizione delle bancarelle.
Parecchi biancavillesi si sono avvicinati ai militari, mostrando gratitudine per il lavoro svolto, anche in segno di solidarietà e vicinanza per le aggressioni subite negli ultimi giorni, prima in via della Montagna con il ferimento di un maresciallo e qualche giorno dopo in caserma con l’ulteriore aggressione al comandante Roberto Rapisarda.
Posti di controllo fissi e mobili anche da parte del commissariato di polizia di Adrano, su disposizione del questore di Catania. Presenti tre pattuglie e un’unità cinofila tra Biancavilla e Adrano. Particolare attenzione è stata data al centro storico, alla villa comunale di Adrano e alla Piazza Don Bosco di Biancavilla. In serata identificate 67 persone, ispezionati 28 veicoli, accertate ed elevate alcune infrazioni al codice della strada, effettuate 12 perquisizioni personali e 4 veicolari.
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Cronaca
Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame
L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo
Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.
«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.
Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.
Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.
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