Cronaca
Condannato per “collezione” di reati va in carcere per scontare la pena




Gaetan Barbagallo e le armi sequestrategli dai carabinieri lo scorso luglio
I carabinieri della stazione di Biancavilla hanno arrestato il 49enne Gaetan Barbagallo, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dal Tribunale di Catania.
Già condannato dai giudici per molteplici reati, dovrà espiare una pena residua di 2 anni e 10 mesi di reclusione ed altri due mesi di arresto. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.
Lo scorso luglio, Barbagallo era stato bloccato dai carabinieri biancavillesi, in violazione dei domiciliari e, una volta scattata la perquisizione in casa, i militari avevano trovato armi illegali e munizioni.
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Cronaca
Camion rubato a Biancavilla per l’assalto in banca del clan Santangelo
Dalle carte del blitz “Adrano libera”, emergono i retroscena del furto di un veicolo nel 2017


di VITTORIO FIORENZA
Un camion rubato a Biancavilla. Un furto dietro al quale non c’erano ladruncoli di provincia. Ma –si scopre adesso– gli uomini del clan Santangelo-Taccuni di Adrano, in primis il boss Gianni Santangelo.
L’episodio criminale è accaduto in via Stati Uniti d’America e i retroscena emergono ora dall’inchiesta “Adrano libera”, che ha colpito i Santangelo-Taccuni. Sono 36 le persone indagate, di cui 33 arrestate o raggiunte da provvedimento cautelare in carcere, dove si trovavano già per altre cause. I reati contestati –su indagini del commissariato di polizia di Adrano e della Squadra mobile di Catania– sono di associazione mafiosa, traffico di droga e furti.
Dalla lettura delle 464 pagine dell’ordinanza applicativa delle misure cautelari, a firma del giudice Giovanni Cariolo, Biancavilla Oggi nota come a sei indagati venga attribuito anche –nella più complessa impalcatura accusatoria– il furto del camion. Il fatto è avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2017, a Biancavilla. Il giorno dopo, un secondo furto – questa volta nel deposito di una ditta di Santa Maria di Licodia – di un mini escavatore, caricato sull’autocarro.
Tutti preparativi –rivelano adesso gli inquirenti– per il colpo più importante messo a segno alcuni giorni. L’assalto al “Credem”, istituto bancario di via San Pietro ad Adrano. Il gruppo criminale, con l’ausilio del mini escavatore (trasportato sul camion “prelevato” a Biancavilla), aveva scardinato lo sportello Atm, portandolo via su un’auto furgonata e facendo perdere le tracce. Bottino: quasi 25mila euro.
Bottino destinato all’acquisto di droga
La Procura di Catania contesta questi specifici fatti al boss Gianni Santangelo e a Antonino Bulla, Vincenzo Bulla, Salvatore Foti, Roberto Leonardi e Toni Ugo Scarvaglieri.
Il denaro dell’Atm sarebbe stato destinato –svelano ancora gli inquirenti– all’acquisto di partite di droga. Il clan, infatti, gestiva importanti piazze di spaccio. Ma aveva contatti per l’approvvigionamento degli stupefacenti nelle province di Varese e Como e pure in Calabria e Albania.
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