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Un’auto la investe a Biancavilla, adesso Monny spera di trovare casa

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Il cane è stato ferito in via Vittorio Emanuele. Ora è sottoposto alle cure presso il canile di Adrano. Appello della Lav affinché qualcuno possa adottarlo. 

 

Girovagava per il centro storico di Biancavilla, quando un’auto l’ha investita in via Vittorio Emanuele. Ferita e indolenzita, seppur non gravemente, la cagnolina randagia, dall’apparente età di un anno, è anche affetta da rogna e leishmaniosi.

Qualcuno ha dato l’allarme e, a differenza di altre volte come spesso ha lamentato e denunciato la Lega Antivivisezione, la macchina comunale che fa capo alla polizia municipale ha funzionato, dopo essere stata sollecitata dalla stazione dei carabinieri.

La normativa è stata, dunque, rispettata, sperando che l’eccezione diventi una prassi consolidata. L’animale è stato ricoverato presso il canile di Adrano gestito dalla “Nova Entra”. Adesso sarà sottoposto a cura e poi verrà sterilizzato e microchippato, come previsto dalle normative.

Il cane non ha un bell’aspetto, proprio a causa delle patologie di cui è affetto. La Lav, attraverso la responsabile catanese Angelica Petrina, spera tuttavia che a Biancavilla o nel comprensorio ci sia qualche famiglia dal cuore grande che possa adottare la piccola Monny (così è stata chiamata), dopo essere stata curata. Chiunque fosse interessato può mettersi in contatto con la Lav Catania o con i vigili urbani di Biancavilla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Comment

1 Comment

  1. monica

    30 Agosto 2016 at 18:32

    povera cagnolina, mi piacerebbe saperne di più sull’investitore, se è stato identificato se è scappato via ed in tal caso sarebbe necessario provare ad identificarlo per una punizione esemplare.

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Vent’anni senza Placido Stissi, il figlio Giuseppe: «Onorati di un papà così»

A “Biancavilla Oggi” il ricordo commosso: «Non ci ha visto crescere, ma siamo certi che veglia su di noi»

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Vent’anni fa la morte di Placido Stissi. Il suo ricordo è intatto. Il suo gesto resta una testimonianza del suo altruismo. Dipendente della Provincia di Catania e stretto collaboratore del presidente Nello Musumeci e poi di Raffaele Lombardo, Stissi stava andando al lavoro. In un punto della tangenziale di Catania, sotto la pioggia battente, accostò e fermò la sua macchina. Lo fece per prestare aiuto ad un giovane automobilista rimasto in panne nella corsia opposta. Mentre attraversa la carreggiata, però, un veicolo lo travolse. Morì a 41 anni, lasciando la moglie Anna Maria e i tre figli, ancora minorenni: Giuseppe, Jessica e Dennis.

Il ricordo del suo primogenito è intriso di affetto e orgoglio. «Sono passati 20 lunghi anni, mi fa onore, ci rende onorati che – dice Giuseppe a Biancavilla Oggi – dopo tutto questo tempo ancora la gente ricordi il gesto eroico che mio padre ha fatto. Non ha riflettuto più di una volta a scendere dalla propria auto e a soccorrere quel ragazzo rimasto in panne e con l’auto capovolta. Non ha pensato alle conseguenze che potevano succedere in quella fatidica giornata piovosa. Come poi effettivamente accaduto, lasciando noi figli piccoli e mia mamma».

Chi ha conosciuto Placido, a Biancavilla, può confermare che le parole del figlio descrivano esattamente quei modi di sincera disponibilità nei confronti di chiunque.

«Mio papà era fatto così. Sempre premuroso. Sempre cordiale e generoso con tutti. L’amico degli amici. Sempre pronto ad aiutare tutti. Un angelo volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Oggi è raro fare e ricevere gesti del genere. Soprattutto noi giovani – sottolinea Giuseppe – dovremmo prendere esempio da questi ormai rari gesti di altruismo verso il prossimo. Non si pensa altro che all’invidia e alla cattiveria, invece dovremmo trovare il modo per riportare i bei gesti di solidarietà. Non dovremmo dimenticare che potremmo avere bisogno, anche noi, di un semplice aiuto, una carezza, una mano che ci venga posta sulla spalla o essere ascoltati».

«Noi figli – conclude Giuseppe – siamo veramente onorati di avere avuto un padre così. Mia mamma lo è del marito che ha avuto. Certo, il dolore resta, come il rammarico che ci abbia lasciati così presto senza vederci crescere ed essere al nostro fianco. Ma siamo sicuri che ci veglia da lassù e guida i suoi nipoti nella migliore strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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