Cronaca
In casa revolver, balestra e dardi Arrestato 49enne per armi illegali
L’uomo era sottoposto agli arresti domiciliari, ma i militari lo hanno sorpreso a bordo di un autocarro in contrada Favazza. La perquisizione nella sua abitazione ha portato al ritrovamento delle armi e delle munizioni.
I carabinieri della stazione di Biancavilla hanno arrestato il 49enne Gaetan Barbagallo per evasione dai domiciliari, detenzione illecita di arma clandestina e detenzione illegale di armi e munizioni. Notizia che era stata anticipata da Biancavilla Oggi.
L’uomo, benché sottoposto agli arresti domiciliari, è stato sorpreso in contrada Favara da una pattuglia, durante un servizio di controllo del territorio, mentre era alla guida di un autocarro Renault, in palese violazione degli obblighi imposti dalla misura restrittiva.
Successivamente i militari hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione del fermato, rinvenendo e sequestrando, abilmente occultati in un’anta di un armadio nella stanza da letto, un revolver calibro 22, con marca e matricola abrasa, con otto cartucce inserite, un balestra sprovvista di marca e matricola, corredata da 35 dardi con punta in acciaio, 27 cartucce calibro 22 e 2 bossoli esplosi dello stesso calibro.
La pistola, in ottimo stato d’uso, sarà inviata al Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnico balistici del caso e per stabilire se la stessa sia stata utilizzata in eventuali eventi criminosi.
L’arrestato è stato trasferito e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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