Cronaca
Cuccioli di cane dentro la borsa Intervengono la Lav e i vigili urbani


Episodio in un bar di Biancavilla. Il caso ha voluto che vi fossero due rappresentanti dell’associazione animalista. Possibile, ora, la denuncia per maltrattamento di animali.
di Vittorio Fiorenza
Era seduto ad un tavolino di un bar di Biancavilla con affianco una borsa, dentro la quale teneva due cuccioli di cane. Non proprio il massimo del confort per i cagnolini che, non a caso, si lamentavano. Una vicina di tavolo ha fatto notare al signore che forse non era il caso di trattare quei poveri animali in quel modo. La risposta, però, non sarebbe stata delle più civili.
Non sapeva, non poteva sapere, il signore, che la vicina di tavolo che lo aveva esortato ad avere un trattamento più adeguato nel rispetto di quei cuccioli, fosse Angelica Petrina, attivissima responsabile provinciale della Lega Antivivisezione. E non poteva sapere nemmeno che la persona in sua compagnia fosse l’avv. Pilar Castiglia, che è legale dell’associazione animalista.
L’accaduto non poteva, dunque, passare inosservato. Così, la responsabile Lav ha avvertito la polizia municipale di Biancavilla. Alcuni agenti sono arrivati poco dopo ed hanno inviato l’uomo a seguirli al comando, dove è stato identificato e redatto un verbale di accertamento dei fatti. L’associazione sta valutando adesso di presentare formale denuncia per presunto maltrattamento di animali.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata


La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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