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L'Intervento

«Glorioso fa solo cabaret, si dimetta e se ne torni a lavorare alla Cgil»

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Vincenzo Amato, capogruppo di Forza Italia al Consiglio Comunale

L’INTERVENTO. Il voto sul progetto di riordino cimiteriale continua a suscitare reazioni. Il capogruppo di Forza Italia, Vincenzo Amato, risponde al sindaco e al segretario del Pd: «Macché ragioni personali. Si parli pure del Gal Etna, trasformato in una sorta di “ufficio collocamento”».

 

Sindaco e segretario del Pd sono gli ultimi a poter dare lezioni. Ormai è noto a tutti il loro sistema di arroganza e inaffidabilità. È evidente che delle loro manovre politiche in Consiglio Comunale non si fidi più nessuno. Ecco perché abbiamo bocciato una proposta incompleta relativa al cimitero. Non era per nulla chiaro che il piano di riordino nei campi comuni potesse essere realizzato con l’integrazione del nostro emendamento che, a differenza della proposta originaria, prevedeva (oltre a tombe, cappelle ed edicole) la costruzione di loculi per persone che non si possano permettere grandi spese.

L’amministrazione pensava forse che noi avremmo votato ingenuamente a scatola chiusa per poi consentirle, con escamotage tecnici e burocratici, di infischiarsene del voto dell’assemblea cittadina, come ha fatto milioni di volte. Non ci siamo cascati.

Se l’amministrazione è in buona fede, ripresenti una nuova proposta con un progetto chiaro che consideri in maniera trasparente l’orientamento espresso dal Consiglio Comunale e ne riparleremo volentieri, perché quando si delibera su scelte così di rilievo, non è importante semplicemente il “fare”, ma bisogna “fare bene ed efficientemente”, anche se il concetto di “efficienza” è sconosciuto al sindaco e ai suoi assessori.

Invece, questi signori hanno avuto reazioni scomposte con comunicati, interviste e post su Facebook. Tutti post d’obbligo pubblicati, guarda caso, da amici che percepiscono profumate parcelle dal Gal e dal Comune. Ci accusano di avere motivazioni politiche personali nel voto che abbiamo espresso.

Ma come si permettono a fare affermazioni infamanti simili?

Come fa a parlare Giuseppe Milazzo? Ci chiediamo con quale obiettività possa parlare proprio lui che, pur essendo segretario Pd, ha avuto lauti incarichi dal Gal Etna, di cui il presidente è proprio Pippo Glorioso? Come fa a parlare da segretario Pd, quando qualche suo familiare riceve incarichi professionali dal Comune, di cui il sindaco è proprio Pippo Glorioso? Come fanno a dare lezioni e ad accusarci di questioni personali dopo tutto ciò? È chiaro che i rapporti personali stanno solo tra chi distribuisce incarichi onerosi e chi li riceve!

Il sindaco parla di “comiche”, ma è lui e la sua coalizione che danno spettacolo di cabaret ormai da mesi dentro e fuori al Consiglio Comunale per questioni di potere e di poltrone. La lezione di morale politica se la tengano, noi da loro non la accettiamo.

Il sindaco aveva anche dichiarato che se l’assenza della maggioranza avrebbe provocato danni alla città, si sarebbe dimesso. Bene, se ritiene che gli ultimi Consigli Comunali abbiano creato danni a Biancavilla per l’assenza di una coalizione in suo sostegno, non ci pensi più di tanto: liberi Biancavilla e torniamo prima possibile alle elezioni. Noi siamo pronti. Loro si azzuffano già da tempo e arriveranno dilaniati. Ma Glorioso sia coerente, almeno una volta nella vita, con ciò che dice: andiamo subito a votare. Vada a casa, torni al suo lavoro alla Cgil. Sarà forse più utile così alla collettività.

Vincenzo Amato

Capogruppo consiliare di Forza Italia

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Giuseppe

    30 Luglio 2016 at 19:39

    Ma ancora sta gente sta al comune senza fare nulla ? Con tutto il rispetto vorrei vedere il lavoro che svolge o che ha svolto da quandoviene pagato dai contribuenti

  2. Dino

    19 Luglio 2016 at 10:25

    A lavorare, a guadagnarvi onestamente un pezzo di pane con il sudore della fronte.., dovete andare tutti !
    A livello nazionale il quadro si fa’ ancor piu’ grave… molto piu’ grave… perche i nostri FALSI governanti non si soffermano solo a rubare e arricchirsi sulle spalle della povera gente… come disse il magistrato Piercamillo Davigo “I politici non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi”… io aggiungo “non hanno smesso di tradire”.
    Votare é una presa in giro, altro che democrazia e “popolo sovrano”.
    Ma quand’é che ci svegliamo magari mettendo da parte cio’ che in questi tempi regna nelle nostre menti : ipocrisia egoismo e menefreghismo!

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L'Intervento

«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»

Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

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Gentile direttore di Biancavilla Oggi,

oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.

Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.

Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.

VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale

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