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Cronaca

Mangime rubato al canile di Adrano Denunciato un 47enne di Biancavilla

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canile

di Vittorio Fiorenza

Un commerciante di 47 anni di Biancavilla è finito nei guai con una denuncia a piede libero per il reato di ricettazione. Gli agenti del commissariato di Adrano e i colleghi della polizia provinciale di Catania hanno trovato in un suo deposito, adibito alla vendita di motori per auto, oltre 5 kg di mangime per cani.

Secondo i poliziotti si tratterebbe di una parte di un lotto di modeste quantità rubato dal canile gestito dalla società “Nova Entra”, a sud di Adrano.

Le indagini sono scattate dopo una denuncia per furto presentata dai gestori del canile, che attualmente ospita 253 randagi provenienti da vari comuni dell’area etnea.

La visione delle immagini del sistema di videosorveglianza presente nella struttura ha permesso agli agenti di ricostruire l’accaduto.

Verifiche successive hanno indirizzati i poliziotti alla periferia di Biancavilla, nel deposito ad uso del commerciante, dove effettivamente è stata trovata parte del mangime trafugato. Per i poliziotti, il biancavillese 47enne sarebbe il ricettatore. Le indagini continuano per risalire agli autori effettivi del furto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. maria

    17 Luglio 2016 at 17:16

    ma che vergogna, adesso anche i mangimi per cani randagi rubano, la gente non sa più che inventarsi, ma in che razza di società viviamo??ma che gente esiste?scioccata, senza parole

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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