Cronaca
Rubano oltre 100 kg di melanzane: bloccati in tre con le mani nel sacco


I tre arrestati: Angelo Andriola, Vincenzo Messina e Salvatore Messina
Oltre 100 kg di melanzane rubate da un’azienda agricola di contrada Trigone, nel territorio di Biancavilla vicino Piano Rinazze. I carabinieri della compagnia di Paternò hanno arrestato Angelo Andriola, 62 anni, Vincenzo Messina, 58enne, e Salvatore Messina, 36enne.
Tutti e tre paternesi, devono rispondere di furto aggravato. Una gazzella, durante un servizio di controllo del territorio finalizzato a contrastare il fenomeno dei reati predatori nelle aree rurali, hanno sorpreso i tre soggetti all’interno di un’azienda agricola mentre rubavano gli ortaggi.
I malviventi avevano già accantonato in alcune sacche di juta oltre 100 kg di melanzane. Merce poi restituita al responsabile aziendale.
Gli arrestati, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati posti ai domiciliari in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.
In più occasioni, negli ultimi anni, Biancavilla Oggi ha denunciato le razzie che proprio questa zona a sud di Biancavilla ha subìto e subisce con una certa frequenza.
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Cronaca
La droga e un “pizzino” a casa del figlio di un esponente del clan di Biancavilla
Arrestato dai carabinieri un 41enne, già indagato a piede libero nell’inchiesta “Ultimo atto”

Il suo nome figura già tra gli indagati a piede libero del blitz “Ultimo atto” (traffico di sostanze stupefacenti è il reato contestatogli) ed è figlio di uno degli esponenti storici del clan mafioso Toscano – Mazzaglia – Tomasello. Adesso, i carabinieri di Biancavilla lo hanno arrestato per detenzione di marijuana nella sua abitazione.
Il blitz è scattato nell’abitazione dell’uomo, un 41enne, con l’ausilio del Nucleo cinofili. È stato King, il cane antidroga, a fiutare la sostanza stupefacente, nascosta in una cassettiera, in cucina.
I militari, qui, hanno trovato una busta sottovuoto trasparente piuttosto capiente, contenente diverse decine di grammi di marijuana. Sulla parte alta della stessa cassettiera, invece, trovato un bicchiere di plastica, al cui interno erano presenti 135 euro in banconote di diverso taglio, oltre a diverse monete, ritenute provento di attività illecita.
La perquisizione ha consentito di notare pure, nel comodino della camera da letto, un “pizzino” con nomi e numeri, adesso al vaglio dei militari perché si suppone sia un resoconto dello spaccio. Un “promemoria” che costituisce il tassello conclusivo grazie al quale i militari hanno ricostruito l’attività illegale messa in piedi dal 41enne.
Per lui sono scattate le manette. La marijuana sequestrata verrà sottoposta ad analisi di laboratorio, in modo da capire il tasso di tetraidrocannabinolo contenuto.
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