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Cronaca

Fuoco in un’attività di viale Europa: «Non si esclude la matrice dolosa»

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I vigili del fuoco del distaccamento di Adrano sono stati chiamati verso l’una di notte per un intervento in viale Europa, a Biancavilla. Un’attività di vendita di panini, attigua al campo sportivo “Orazio Raiti”, ha subito un incendio. In un primo momento era stato classificato come “accidentale”.

Poi, da una verifica più attenta da parte dei carabinieri della stazione di via Benedetto Croce, è stata notata una striscia, presumibilmente di liquido infiammabile, in linea con la postazione di vendita. Dettaglio che fa ipotizzare ai militari un’azione dolosa. Da qui, dunque, la serie di accertamenti investigativi, fatta scattare dai carabinieri biancavillesi, nel tentativo di chiarire meglio l’accaduto e capire se chiudere il caso o approfondire le indagini, privilegiando la pista dell’azione voluta.

Altro intervento dei vigili del fuoco è stato espletato all’ora di pranzo, sempre a Biancavilla, in via San Martino (traversa di viale Cristoforo Colombo, non lontana dall’ospedale) per l’incendio di un’auto. Non ci sono dubbi, in questo caso, sull’origine accidentale, visto che le fiamme si sono sprigionate appena dopo che il proprietario ha parcheggiato l’auto. Probabile che il fuoco sia stato generato dal motore di avviamento, a causa di un corto circuito. Il mezzo è stato danneggiato nella parte anteriore.

Nelle ultime settimane, a Biancavilla, si erano registrati altri tre incendi d’auto. Soltanto in un caso è stato provato il dolo con l’arresto dal responsabile, che ha agito per ritorsione nei confronti dello zio della sua ex convivente.

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Cronaca

Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro

Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»

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© Foto Biancavilla Oggi

Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.

Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.

La causa civile al Tribunale di Catania

Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.

Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.

Aperta la strada dell’indennizzo una tantum

Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.

«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».

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