Cronaca
Operaio caduto in cantiere, le puntualizzazioni dei familiari
Restano stazionarie le condizioni dell’operaio edile 58enne di Biancavilla, soccorso in un cantiere in territorio tra Belpasso e Paternò, dopo una caduta. Sono ore di attesa per i familiari, nella speranza che si possano avere segnali di miglioramento.
Se i carabinieri della compagnia di Paternò, chiamati ad indagare sull’accaduto, hanno parlato di improvviso malore per indicare la causa dell’incidente, i familiari fanno sapere a Biancavilla Oggi che dai medici non hanno finora avuto nessuna comunicazione certa in tal senso.
Il lavoratore, risultato assunto in regola –viene anche chiarito– era salito su una scala di 4 metri. Poi l’improvvisa caduta fino ad arrivare sopra un muretto e da qui una seconda caduta per un altro paio di metri.
I primi soccorsi sono stati dati da un cognato (che lavorava con il 58enne), da un altro giovane collega e dal datore di lavoro.
Nell’impatto, l’operaio biancavillese ha riportato un serio trauma cranico e fratture in diverse parti del corpo. Adesso si trova ricoverato nel reparto di “Rianimazione” dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania, dove i familiari aspettano di ricevere notizie di miglioramento delle sue condizioni.
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Cronaca
La Procura rimette in moto la ruspa: demolita casa abusiva a Biancavilla
Dalla sentenza di condanna all’ordine di abbattimento dell’immobile in zona “Croce al vallone”
Con l’emergenza Covid e i vari lockdown, le ruspe sono state spente. Ma i fascicoli penali sui casi di abusivismo edilizio sono rimasti accatastati sul tavolo della Procura e adesso vengono nuovamente presi in esami, uno dopo l’altro.
Così anche a Biancavilla riprendono le demolizioni. È accaduto vicino contrada “Croce al vallone”, dove una casa è stata lasciata al destino dell’abbattimento. Si tratta di uno di quei fascicoli per i quali si è accertato l’abuso e si arrivati ad una sentenza di condanna definitiva. Ogni tentativo legale per salvare l’immobile è stato compiuto, ma gli appigli giuridici si erano esauriti. Il proprietario non ha proceduto per conto proprio e la Procura ha ordinato la demolizione coatta, in esecuzione di un verdetto irrevocabile.
A coordinare gli interventi sono stati ufficiali di polizia giudiziaria. Prima lo sgombero dell’immobile, poi l’abbattimento della struttura, che comunque proseguirà ancora nei prossimi giorni fino allo smaltimento del materiale. La ditta incaricata dalla Procura è una tra quelle confiscate alla mafia.
Sul posto, i carabinieri della stazione di Biancavilla, agenti del commissariato di Adrano, la polizia provinciale, il corpo forestale dello Stato e vigili urbani. Uno schieramento normalmente previsto per prevenire eventuali problemi di ordine pubblico. Ad ogni modo, non si è verificato alcun disordine. Anzi, i proprietari hanno prestato collaborazione, aiutando gli operai a recuperare mobili ed infissi.
Le precedenti demolizioni prima del Covid
Tra le ultime e precedenti demolizioni effettuate in territorio di Biancavilla, quella dell’aprile 2018. Un immobile illegale realizzato nel 2008 in contrada Spitaleri, in zona Vigne, ricadente all’interno della zona del Parco dell’Etna, era stato raso al suolo. La procedura della Procura era stata la stessa in decine di altri casi in provincia di Catania.
«Pur avendo i destinatari l’obbligo di adempiere spontaneamente all’ordine di demolizione, in caso di non ottemperanza, è necessario – veniva sottolineato – procedere alla demolizione coatta delle costruzioni abusive, al fine di rendere effettivo l’ordine impartito dalla sentenza di condanna, che altrimenti rimarrebbe lettera morta. Gli oneri della demolizione coattiva sono a carico dell’autore dell’abuso».
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