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Il caso della “strada della vergogna” alla ribalta nazionale su Radio InBlu
Il caso della “strada della vergogna” di Biancavilla evidenziato pure a Radio InBlu, il network delle radio cattoliche italiane. Nella trasmissione “Cosa c’è di buono”, grazie alla segnalazione di un ascoltatore biancavillese, la conduttrice Lucia Schillaci ha letto ampi stralci dell’articolo pubblicato da Biancavilla Oggi nei giorni scorsi.
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► Sp 156, uno scandalo a cielo aperto «Qui respiriamo aria avvelenata»
Sono stati dati così maggiore eco e più ampio risalto ad uno scandalo a cielo aperto. Scandalo ambientale per il quale le istituzioni, dal Comune all’ex Provincia, non sono state capaci di trovare alcuna soluzione in tanti anni.
Non è la prima volta, che le discariche a cielo aperto della Sp 156 Dir abbiano la ribalta nazionale. Recentemente, quelle immagini sono apparse pure sul Tg2 Dossier.
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►Gestione rifiuti, figuracce nazionali: al Tg2 la “strada della vergogna”
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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