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Sp 156, uno scandalo a cielo aperto «Qui respiriamo aria avvelenata»


VIDEO DENUNCIA. I cumuli di rifiuti hanno raggiunto altezza d’uomo. Mentre il Comune e l’ex Provincia si rimpallano le responsabilità, l’inquinamento aumenta. Eppure, in tanti anni, non si è mai avuta notizia di incivili colti sul fatto da parte della polizia municipale.
di Vittorio Fiorenza
Si trovano lì da così tanti mesi che adesso sui cumuli di rifiuti –in alcuni punti arrivati ad altezza d’uomo– crescono persino ciuffi d’erba. La “strada della vergogna” resta uno scandalo a cielo aperto del territorio di Biancavilla. È così da anni. Anzi, è peggio di prima. Su questa arteria, la Sp 156 Dir, sempre più spesso i vigili del fuoco devono intervenire per spegnere focolai di incendio che sprigionano fumi neri e diossina. Sempre più spesso cittadini incivili si sentono quasi legittimati a disfarsi del sacchetto della spazzatura nel vedere quelle montagne di immondizia che invadono perennemente gli slarghi.
Lo scenario di maggiore degrado è all’incrocio che segna l’inizio del territorio di Adrano. Si trovano qui rifiuti ormai “impastati” ai residui di precedente immondizia data alle fiamme, al punto da formare ammassi indistinti. «Per rimuoverli –osserva un passante– occorrerebbero mezzi pesanti con pala meccanica perché quelli normalmente a disposizione delle imprese di nettezza urbana non sarebbero adeguati alla rimozione».
Per non considerare poi la presenza di vecchi mobili, copertoni, gli immancabili manufatti di Eternit e materiale proveniente da demolizioni e lavori edili.
Dall’incrocio al confine di Adrano, risalendo lungo l’arteria verso l’abitato di Biancavilla, altri slarghi invasi da rifiuti. «Qui è un viavai continuo di persone che ad ogni ora del giorno abbandonano indisturbate ogni genere di cose», dice un anziano agricoltore che lavora nella zona.
Eppure, nonostante le innumerevoli denunce politiche e giornalistiche, la “strada della vergogna” appare sempre come una ferita ambientale e una macchia sulla cartolina che da qui offre la Valle del Simeto. Mai si è avuta notizia di una multa a qualche incivile colto sul fatto o di una denuncia per reati ambientali nei confronti di chi in questa strada scarica pure con i camion. L’assenza di appostamenti e vigilanza si miscela con il rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione comunale di Biancavilla (tenuta al presidio del territorio) e l’ex Provincia di Catania (da cui dipende l’arteria). «Così, mentre aspettiamo –allarga le braccia l’anziano agricoltore di prima– qui possiamo continuare a respirare aria avvelenata».
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Impennata Covid, a Biancavilla il 30% di casi in più negli ultimi 15 giorni
Sono 183 i biancavillesi con positività al virus: +32 “nuovi ingressi” registrati in due settimane


Non se ne parla, i “bollettini” hanno interrotto la loro periodicità. Ma il Covid non arretra. Anzi, secondo gli ultimi dati verificati da Biancavilla Oggi, nella nostra città c’è –in linea con il trend nazionale– un aumento dei nuovi casi.
Se confrontiamo le statistiche delle ultime due settimane, l’incremento dell’incidenza della positività al coronavirus è balzata di circa il 30%. Se 15 giorni fa, le persone positive a Biancavilla erano un centinaio, adesso quelle registrate sono 183. Nello specifico, i “nuovi ingressi” sono 32, quindi circa il 30% in più rispetto a due settimane fa.
Un salto non indifferente. Ma il dato –riferito al quadro offerto dall’Asp di Catania e dalla struttura commissariale Covid– è da ritenere sottostimato. C’è una realtà sommersa. A causa dei test che si fanno a casa, tanti casi di positività non vengono comunicati ufficialmente o arrivano alle autorità sanitarie con ritardo.
Da qui, la necessità della prevenzione e delle accortezze da seguire quando si frequentano luoghi pubblici. E per chi rientra nel target di età o di “fragili” condizioni di salute, l’opportunità della quarta dose del vaccino.
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