Cronaca
Uccise il marito, indagini concluse Enza Ingrassia va verso il giudizio
La donna, che ha nominato un nuovo legale -l’avv. Pilar Castiglia, presidente del centro antiviolenza Calypso-, potrebbe essere sottoposta a rito abbreviato, sostenendo la tesi dell’infermità temporanea.
di Vittorio Fiorenza
L’inchiesta è chiusa, si va adesso verso il giudizio e non è escluso che si possa arrivare a sentenza entro l’anno o ad inizio del 2017. La Procura della Repubblica di Catania ha comunicato la conclusione delle indagini sul delitto di Alfio Longo, il pensionato di 67 anni ucciso lo scorso agosto dalla moglie Enza Ingrassia nella loro villetta di contrada “Crocifisso”, nella zona “Vigne” di Biancavilla.
L’avviso, come apprende Biancavilla Oggi, è firmato dal sostituto procuratore Raffaella Agata Vinciguerra. L’uxoricida, che ha nominato un nuovo legale –l’avv. Pilar Castiglia, nota presidente del centro antiviolenza Calypso– si trova ai domiciliari nella struttura dell’Opera Cenacolo Cristo Re di Biancavilla.
Ha venti giorni di tempo adesso per produrre memorie, altra documentazione o chiedere di sentire altri testimoni.
IL DOSSIER
►Tutti i dettagli dell’omicidio di Alfio Longo
Non è stata decisa ancora una linea, ma è probabile che la signora Ingrassia possa essere sottoposta a rito abbreviato condizionato alla perizia per sostenere la tesi della temporanea incapacità di intendere e di volere.
La donna ha ucciso il marito, colpendolo alla testa con un ceppo di legno, come confermato dall’autopsia eseguita dal prof. Orazio Cascio, la cui relazione è stata depositata nei giorni scorsi.
I maltrattamenti, le violenze e le umiliazioni subite dal marito in quarant’anni di matrimonio sarebbero alla base del delitto, maturato al culmine nell’ennesimo litigio. In un primo momento, la Ingrassia aveva inventato un assalto nella villa da parte di balordi rapinatori. Una sceneggiata che, però, è crollata in meno di 24 ore.
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Cronaca
Viale dei fiori, denunce e 17mila euro di sanzioni per ubriachi e indisciplinati
In 59 sottoposti al controllo dei carabinieri: due adraniti sorpresi in stato di ebbrezza
Posti di controllo lungo viale dei Fiori da parte dei carabinieri delle stazioni di Biancavilla e Adrano, con il supporto dei militari della Compagnia di Intervento Operativo CIO del 12° Reggimento “Sicilia”.
I militari hanno sottoposto a verifica un 36enne adranita, che era in sella alla sua moto di grossa cilindrata. Da subito, l’uomo ha evidenziato i classici sintomi di chi abusa di alcolici, come un andamento incerto e barcollante e difficoltà ad esprimersi correttamente. La conferma l’ha data etilmetro: il guidatore aveva un tasso alcolemico pari a 0,94 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada. Per questo motivo, è stato denunciato per guida sotto l’influenza di alcool. La moto è stata sequestrata. Al 36 enne è stata anche ritirata la patente di guida per la sospensione provvisoria.
Un altro adranita, 45enne, fermato alla guida dei una Mercedes, aveva un tasso di 1,79 g/l nel sangue. È scattata la denuncia, oltre al sequestro dell’auto e alla procedura penale.
Durante il servizio, poi, sono stati segnalati amministrativamente alla Prefettura due 20enni che avevano nelle tasche 1 grammo di marijuana a testa.
In totale, sono stati controllati 41 veicoli e 59 persone e contestate 20 sanzioni per violazioni al Codice della strada, colpendo quelle condotte di guida più pericolose, come chi viaggia parlando al cellulare o non indossa cinture di sicurezza e casco, con sanzioni per quasi 17.000 euro.
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