Politica
Le faide della coalizione Glorioso combattute in Consiglio Comunale


Glorioso al telefono, affacciato dal palazzo comunale
Regolamento di conti nella maggioranza: «Presidente Vincenzo Cantarella dimettiti». L’ex lombardiano Giuseppe Pappalardo nuovo capogruppo Pd. Salvatore Giuffrida in “autoesilio”. L’opposizione: «Spettacolo indecoroso, al sindaco è sfuggito tutto di mano». In Aula, fioccano citazioni di Dante, Cuperlo e Bismarck.
di Vittorio Fiorenza
Un vero e proprio regolamento di conti tra gruppi di maggioranza. Una faida interna al “clan” Glorioso combattuta non nelle sedi di partito, ma in Consiglio Comunale, i cui punti all’ordine del giorno sono passati in secondo piano. Da una parte i “lealisti” alla linea (rivelatasi minoritaria) del primo cittadino, capitanati da un Salvatore Giuffrida uscito dal gruppo del Pd e autoesiliatosi in una nuova formazione con i colleghi Grazia Ventura, Dino Furnari e Vincenzo Chisari. Dall’altra i “ribelli”, fomentati anche da un Giuseppe Pappalardo incoronato capogruppo del Pd (sì, proprio del Partito democratico) ed autori (a loro dire e a loro vanto) delle operazioni che hanno portato Vincenzo Cantarella a presidente, Giuseppe Salvà a vicepresidente e Vincenzo Mignemi ad assessore.
Un serrato botta e risposta intermezzato da incursioni al vetriolo di esponenti dell’opposizione con scambio di citazioni letterarie, storiche e politiche (da Dante Alighieri a Gianni Cuperlo, fino alla «umiliazione di Canossa» e ad Otto von Bismarck) calate nella realtà biancavillese.
Il casus belli riguarda la seduta precedente, quella in cui è stato eletto Salvà alla vicepresidenza dell’assemblea cittadina con 8 voti di maggioranza e sei dei consiglieri del Centrodestra. Un’elezione avvenuta contro la linea indicata da Glorioso (e concordata in una riunione di coalizione) che avrebbe voluto Luigi D’Asero al secondo scranno più alto dell’Aula. Uno strappo non di poco conto sul piano politico. E nonostante i protagonisti (in primis Salvà) si siano premurati a tranquillizzare Glorioso, ribadendo piena lealtà con tanto di documenti firmati, l’ultima seduta consiliare, nell’assenza del primo cittadino, ha mostrato uno schieramento di governo lacerato, rissoso e nel totale caos.
Ventura e Giuffrida: «Presidente dimettiti»
Ad aprire gli interventi è stata Grazia Ventura. Nessuna richiesta di dimissione nei confronti di Salvà. Nessuna richiesta al sindaco di provvedimenti nei confronti degli assessori Giuseppe Sapienza e Vincenzo Mignemi, che hanno pur attivamente partecipato all’elezione di Salvà in contraddizione all’orientamento espresso da Glorioso. Invece l’obiettivo è stato il presidente Vincenzo Cantarella, “reo” di avere condotto quella riunione consiliare che ha portato lo schieramento amministrativo a crollare miseramente su se stesso per una poltrona.
La Ventura gli ha specificato di «trarne le dovute conclusioni». Linguaggio in perfetto politichese poi tradotto da Giuffrida: «La linea politica la detta il sindaco, lei in quella seduta, visti i fatti, avrebbe dovuto alzarsi ed andarsene. Le ricordo che lei ha avuto 13 voti (non 14) ed il mio gruppo adesso non si sente rappresentato. Quindi, non avendo la maggioranza, lei adesso dovrebbe dimettersi ed eventualmente se ha i numeri si fa rieleggere: sono queste le regole della politica».
Cantarella: «Argomentazioni pretestuose»
Un invito che Cantarella ha bollato come pretestuoso: «Non ci sono le condizioni di rimettere in discussione tutto. Sebbene io non sia legato a questa poltrona, se ogni consigliere si alza e chiede le dimissioni del presidente, si crea un clima di instabilità. Ci sono evidentemente comportamenti di serenità da ripristinare. Ci sarà spazio per un chiarimento». Apprezzamenti e fiducia a Cantarella per «la conduzione professionale dei lavori» sono stati espressi da Alfio Magra, Alfredo La Delfa e Giuseppe Pappalardo, accusando i colleghi di «volere destabilizzare la presidenza e allo stesso tempo mettere in discussione la leadership del sindaco».
Accuse subito respinte da Giuffrida: «Insinuate che vogliamo tramare contro il sindaco, ma coloro che lo hanno tradito sono altri». E poi cita gli “gnavi” (li ha chiamati proprio così), i dannati della Divina Commedia, per ricordare coloro che non si sono mai impegnati né nel bene né nel male.
«La guerra dei poveri –ha avvertito dal suo canto Pappalardo– dobbiamo finirla di farcela. Se si continua così, arriveremo alla frattura definitiva. Vi prego di lasciare perdere. Seppelliamo queste polemiche sterili e peraltro senza fondamento. Ancora siamo in tempo». Parole pronunciate in qualità di capogruppo del Pd, nuovo incarico comunicato nel corso della seduta.
Il salto in alto di Pappalardo: «Io, capogruppo Pd»
Già, proprio così. L’ex berlusconiano ed ex lombardiano Pappalardo, oggi guida il gruppo consiliare del Pd, dopo l’adesione al partito renziano formalizzata lo scorso anno.
Dettaglio non tralasciato da Giuffrida, che ha sferzato un duro attacco, rievocando i saltellanti trascorsi politici di Pappalardo: «Ricordo quando lei diceva peste e corna del Pd, quando gli sputava veleno e faceva attacchi pesanti. Ed ora si ritrova capogruppo. Io sono stato sempre qui e lei mi viene a dare lezioni di lealtà? Io sono di sinistra, di lei ho molti dubbi. Sono del Pd, ma non mi rivedo in questo gruppo, per questo l’ho abbandonato».
Parole su cui Pappalardo ha sorvolato.
L’opposizione: «Questo è teatrino politico»
Di fronte alle lotte fratricide, dure prese di posizione dai banchi dell’opposizione. Il capogruppo di Forza Italia, Vincenzo Amato: «È uno spettacolo indecoroso che questa coalizione sta dando alla città. Si è parlato soltanto di spartizione di poltrone. Ma quando si parla dei problemi dei cittadini? E cosa c’entriamo noi con questo teatrino della politica? Parlate di tradimenti, ma l’unico traditore in questa città che passerà alla storia è proprio Glorioso per i ribaltoni che ha compiuto contro il volere degli elettori. Al sindaco è sfuggito tutto di mano». E poi, Amato gli dedica le stesse parole che Gianni Cuperlo ha rivolto a Matteo Renzi: «Ti manca la statura del leader anche se coltivi l’arroganza dei capi».
«State usando questo Consiglio Comunale per discussioni di partito, mettendo di lato i problemi dei biancavillesi», ha accusato Dino Caporlingua, altro esponente forzista, rivolgendosi ai colleghi di maggioranza.
Dal Nuovo Centrodestra, Ada Vasta dà la sua lettura dei fatti: «La maggioranza di Glorioso è una maggioranza polverizzata, interessata soltanto a questa lotta per le investiture che ha iniziato. Si sono presi un mese per eleggere il Presidente, hanno litigato sull’elezione del Vice. E se da un lato alcuni Consiglieri dissidenti sono andati a Canossa, sottoscrivendo un documento di incondizionato sostegno a Glorioso e al futuro progetto elettorale del centrosinistra, dall’altro c’è chi, come il Presidente Cantarella, ha già lanciato il suo personale e futuro progetto elettorale. Tutto questo evidenzia come il Sindaco non controlla più questa maggioranza, figuriamoci amministrare il paese. E le risposte ai cittadini?».
«Di cosa ci scandalizziamo? Le regole elementari della politica -aggiunge il collega di partito Mario Amato- non sono state mai applicate in questi anni da Glorioso. Io mi auguro che la maggioranza si ricompattati, continui a governare e porti Biancavilla allo sfascio definitivo. Oppure, se riconoscete e volete evitare questo sfascio, bisogna passare alle dimissioni, a cominciare dal sindaco».
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Politica
“Ultimo atto”, plauso di Fratelli d’Italia ai carabinieri per il blitz antimafia
Intervento del coordinamento provinciale e cittadino dopo l’operazione contro il clan Mancari

Il Coordinamento provinciale catanese di Fratelli d’Italia, Dipartimento Legalità e Sicurezza, plaude all’operazione “Ultimo atto”, che ha falciato il clan di Biancavilla. E si compiace con i militari dell’Arma, attraverso una nota stampa.
«L’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con le sue compagnie poste a capillare presidio di tutto il territorio, si riconferma – si legge – un insostituibile volano di legalità. Volano che, sempre più, fornisce risposte concrete e incisive alla richiesta di sicurezza che perviene dalla collettività».
«L’effettuazione su larga scala delle attività di ricerca dei catturandi ed esecuzione delle misure restrittive a loro carico, sono state espletate mediante il supporto della Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, nonché dei Nuclei Elicotteri e Cinofili», sottolinea il partito di Giorgia Meloni.
×Quei reparti di cui – prosegue la nota – a motivo dell’elevata professionalità che li caratterizza, Fratelli d’Italia ha in diverse circostanze auspicato l’impiego sul territorio. Impiego che si spera possa essere esteso nel più breve tempo possibile, a seguito della richiesta dei competenti organi, anche alle attività preventive, per come è già accaduto a Caivano».
A poche ore dal blitz erano intervenuti già il coordinamento cittadino e il gruppo consiliare di Fdl. «Sentiamo il dovere di esprimere le più sentite congratulazioni alle forze dell’ordine che ancora una volta hanno dato dimostrazione di efficienza e competenza nell’ambito dell’operazione antimafia portata a termine nel nostro territorio”. Queste le parole di Angelo D’Urso e del consigliere Dino Caporlingua. Dal canto suo, il sindaco Antonio Bonanno, congratulandosi con i carabinieri, ha annunciato che il Comune si costituira parte civile nel processo.

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