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Sede e fondi, spiraglio per l’Avis: Pcb e Calypso restano “emarginati”

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Dopo la denuncia di Biancavilla Oggi, si muove Glorioso. Interessamento pure dal consigliere Salvà. Ma altre associazioni sono nelle stesse condizioni dell’Avis. Quali i criteri di elargizione dei fondi comunali al volontariato?

 

di Vittorio Fiorenza

Incontro al Comune tra il sindaco Giuseppe Glorioso e il presidente dell’Avis, Alberto Bellocchi, sulla questione del rischio chiusura della sezione “Nino Tropea”, a causa della negazione di contributi all’associazione di volontariato sia da parte dell’amministrazione comunale che da parte della Regione.

La questione, denunciata qualche settimana fa da Biancavilla Oggi, ha innescato un polverone indignato, visto che il gruppo di volontari opera sul territorio con dedizione e discrezione da quasi trent’anni e certamente merita più attenzione e considerazione di quanto ne ha finora ricevuta.

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Comune, Regione e Asp indifferenti: la sezione Avis rischia di chiudere

L’assenza di introiti, se non quelli relativi ai rimborsi di 20 euro per ogni sacca di sangue raccolta, ha costretto i vertici dell’Avis a lanciare un Sos, subito recepito e rilanciato da Biancavilla Oggi. In parallelo, su change.org è in corso una petizione online, sottoscritta già da oltre 250 utenti.

Da qui il successivo interessamento del primo cittadino che si è impegnato a trovare dei locali comunali (forse alcune stanze dell’immobile di via Fratelli Cervi) e metterli a disposizione dell’associazione, la cui sede di via Garibaldi costa oltre 2500 euro di affitto.

Nei giorni precedenti, anche il consigliere Giuseppe Salvà aveva dimostrato interessamento personale alla vicenda, manifestando l’impegno a coinvolgere l’assessore regionale Anthony Barbagallo affinché l’associazione possa avere una sede in alcune stanze dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Soluzione, questa, preferita e sollecitata da tempo dagli stessi volontari.

Non solo Avis: gli altri “dimenticati”
Il caso dell’Avis, sul piano strettamente politico-amministrativo, ha fatto emergere discussioni, da approfondire, sui criteri che adotta l’amministrazione comunale per la scelta delle associazioni a cui riconoscere contributi e/o locali per le relative sedi sociali.

Risulta infatti che certe associazioni (anche qualcuna fresca di costituzione) abbiano avuto elargizioni, mentre altre siano escluse o siano state messe ai margini.

Nella stessa situazione dell’Avis (zero contributi, nessuna sede) si trovano, solo per fare un paio di esempi, la Onlus Protezione Civile di Giuseppe Scandurra (letteralmente buttata fuori dall’ex macello di via Taranto) e il Centro antiviolenza Calipso di Pilar Castiglia, il cui radicamento ed impegno per la comunità sono sotto gli occhi di tutti. Tranne quelli degli amministratori comunali.

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Parcheggio irregolare: auto dei vigili urbani di Biancavilla multata a Catania

La vicenda, è stata resa nota dall’avv. Matteo Iachino Serpotta, e subito ha fatto il giro del web

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A Catania, in via Carnazza, un agente della polizia locale in borghese ha elevato una multa a un’auto parcheggiata in modo irregolare. Il dettaglio che ha attirato l’attenzione è che la vettura sanzionata appartiene… alla polizia locale. In particolare, ha specificato poi la testata Video Star, si tratta di un veicolo dei vigili urbani di Biancavilla, che erano in missione presso la Procura di Catania.

A rendere pubblica la vicenda, pubblicando anche una foto, è stato l’avvocato catanese Mattia Iachino Serpotta, molto attivo sui social. Il suo post è stato successivamente condiviso dal sindaco di Catania, Enrico Trantino.

L’episodio ha suscitato curiosità e commenti online, anche per la particolarità del caso, ma la polizia municipale di Catania ha chiarito che l’auto non fa parte del loro parco mezzi. Da piazza Spedini precisano: «Non usiamo più Panda da quando abbiamo le nuove auto ibride ed elettriche».

Gli ulteriori chiarimenti sono del primo cittadino catanese: «L’auto, come confermano i vigili urbani di Catania, non appartiene a quelle in dotazione nel capoluogo, ma a quella di un altro Comune etneo». Il comune etneo di cui parla il sindaco Trantino è proprio Biancavilla.

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Istituzioni

Bonanno: «All’ospedale di Biancavilla nuovi reparti e risonanza magnetica»

Potrebbero aprire Cardiologia, Unità Coronarica, Pneumologia, Malattie infettive e, forse, Oncologia

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«L’assessore alla Salute mi ha comunicato che la proposta della nuova rete sanitaria regionale prevede per Biancavilla nuovi reparti ospedalieri. Si tratta di Cardiologia, Unità Coronarica, Pneumologia, Malattie infettive e, in valutazione, Oncologia».

Lo afferma il sindaco Antonio Bonanno, a margine di un incontro nella sede della Città metropolitana con l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, sulla definizione della rete ospedaliera in Sicilia. Un progetto prossimo ad approdare all’Ars.

Bonanno ha avanzato una serie di proposte di potenziamento dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”: «Ho chiesto di salvaguardare e potenziare il reparto di Ortopedia, che il vecchio piano prevedeva di eliminare. È un reparto che ha fatto scuola nel nostro territorio. Ho sollecitato il rafforzamento della Chirurgia, della Fisiatria (che solo nel 2024 ha contato 30mila accessi!) e ho proposto l’attivazione di un reparto di Gastroenterologia per ridurre le liste d’attesa. L’assessore si è detta disponibile». Per il primo cittadino biancavillese, «il nostro Punto Nascite, con oltre 400 parti l’anno, è un presidio da tutelare con forza».

A conclusione dell’incontro, Bonanno ha ricevuto dal direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, un’ulteriore notizia. Nel bilancio 2026 è prevista la somma per dotare l’ospedale di una risonanza magnetica. «Un altro tassello fondamentale – dice Bonanno – per il nostro futuro».

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Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

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