Cronaca
Fu coinvolto nel blitz “Garden” Cantone di nuovo in manette

Personale del commissariato di Adrano e della Squadra mobile di Catania lo hanno sorpreso in territorio di Centuripe. Ora è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca.
di Vittorio Fiorenza
Era stato arrestato, nell’ottobre del 2014, nell’ambito dell’operazione “Garden” che aveva inflitto un duro colpo alla famiglia Maglia-Gioco di Biancavilla. Al momento era sottoposto a sorveglianza speciale. Ma Riccardo Cantone, classe 1989, è stato sorpreso in contrada “Masseria grande”, in territorio di Centuripe.
Agenti del commissariato di polizia di Adrano e della Squadra mobile di Catania l’hanno arrestato, in esecuzione del ripristino della misura cautelare in carcere su ordinanza della quinta Sezione penale di Catania. Cantone è stato ora rinchiuso nel carcere catanese di “Bicocca”.
Nel comunicato stampa della Questura, il giovane viene indicato come «appartenente al clan mafioso Maglia di Biancavilla». Una denominazione, quest’ultima, usata formalmente per la prima volta dalle forze dell’ordine, a differenza di quanto riportato nelle carte giudiziarie in cui si fa riferimento ancora alla generica e storicamente superata denominazione di “clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello” di Biancavilla.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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