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Fucile rubato e revolver illegale, condannato anziano di 81 anni

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Antonino Amata e la pistola con la spada di samurai sequestrate nei giorni scorsi

Ancora guai per Antonino Amata, l’81enne di Biancavilla, che nei giorni scorsi era stato posto ai “domiciliari” dai carabinieri per detenzione di arma clandestina (una pistola priva di canna e con matricola abrasa), arma bianca (una spada da samurai) e ricettazione.

Per lo stesso anziano adesso è scattata un ordine di esecuzione detentiva, eseguito dai militari biancavillesi.

L’uomo, nell’ottobre del 2012, a seguito di perquisizione, fu arrestato in flagranza di reato dai militari della Compagnia di Paternò perché trovato in possesso di un fucile, poi risultato rubato, un revolver privo di matricola e marca e 44 cartucce cal. 7,65.

Già condannato dai giudici etnei per “detenzione illegale di armi e ricettazione” dovrà espiare la pena residua di 2 anni e 6 mesi 6 di reclusione al proprio domicilio.

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Pistola illegale e spada da samurai, arrestato anziano di 81 anni

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Cronaca

Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne

La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese

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Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.

La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.

La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.

Atti violenti pure all’ospedale

Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.

All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.

Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.

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