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Cronaca

Sorpasso azzardato sulla Ss 284 Scontro fra tre auto: due i feriti

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Coinvolto anche un sacerdote di Biancavilla. In un primo momento le condizioni dei feriti sembravano gravi, ma dopo gli accertamenti, i timori sono rientrati. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri di Paternò.

 

di Vittorio Fiorenza

Un sorpasso non consentito, effettuato sul tratto con linea continua, sarebbe la causa dell’incidente verificatosi sulla Strada Statale 284, nel tratto di Biancavilla, al confine con Santa Maria di Licodia.

Due i feriti. In un primo momento le loro condizioni sembravano preoccupanti, al punto che era stato allertato pure l’elisoccorso del 118. Ma per fortuna, una volta sottoposti ad esami ed accertamenti, i timori sono rientrati.

Tre le auto coinvolte: una Ford Fiesta guidata da un sacerdote di Biancavilla, un’Opel Meriva con a bordo due donne di Adrano e una Hunday Atos, guidata da una 48enne di Catania.

Secondo una prima ricostruzione della dinamica, dopo i rilievi dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Paternò, una delle auto avrebbe tentato un sorpasso quando dalla corsia opposta procedeva un altro veicolo, costretto a rallentare bruscamente e a causare il tamponamento con l’auto che lo seguiva. Lo scontro è stato violento ed inevitabile. Lo stato dei mezzi sulla carreggiata lo dimostra.

Solo fortuna se tutti gli occupanti dei tre veicoli non abbiano riportato conseguenze più gravi.

Per diverse ore, la viabilità sull’importante arteria stradale è andata in tilt.

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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