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Il “tour” della corale polifonica della basilica “Maria Ss. dell’Elemosina”

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La Corale polifonica della Basilica di Biancavilla, diretta dal maestro Filadelfio Grasso, ha vissuto un intenso periodo di attività in queste settimane che concludono l’anno.

A cominciare dall’animazione dei canti per il pontificale di santa Lucia, nella chiesa Madre di Belpasso, presieduto dall’arcivescovo di Catania, in occasione delle festività patronali in onore della patrona della cittadina etnea, alla presenza delle autorità civili e militari e di numerosi devoti che venerano la santa siracusana. La festa, in Sicilia come in tutto il mondo, apre alle festività natalizie. Un tempo erano molto diffuse “i carannuli” di santa Lucia, prendendo in considerazione i 12 giorni che intercorrevano tra la festa della santa e Natale per presagire l’andamento dell’anno nuovo.

La Corale è stata impegnata come sempre nell’animazione delle principali celebrazioni liturgiche tenutesi nella Basilica di Biancavilla, prime fra tutte l’apertura del Giubileo straordinario della Misericordia, voluto da papa Francesco, e poi la solenne Veglia della Notte di Natale.

Una esibizione durante il Gran Concerto del 26 dicembre in Chiesa Madre, insieme a numerose corali provenienti da altre parti del circondario etneo, e un concerto presso la Chiesa san Giuseppe di Adrano, nello storico quartiere omonimo, nell’ambito degli eventi previsti nel ricco programma voluto dal parroco don Nino Catalfo e dalla coordinatrice, la prof. Enza Bonomo.

Un concerto di solidarietà inoltre è stato tenuto presso il Cenacolo di via san Placido, alla presenza degli ospiti della Comunità Terapeutica Assistita, che hanno molto apprezzato i canti e soprattutto la visita di tanti giovani che hanno allietato la loro giornata creando un clima magico con le loro voci e le classiche armonie natalizie.

Gli impegni hanno lasciato spazio anche a una giornata di svago per effettuare una escursione ai crateri sommitali dell’Etna, patrimonio indiscusso della nostra terra, e nella splendida città di Taormina. Un giorno dedicato alla fraternità che caratterizza il gruppo e ha offerto la possibilità di avvicinare altri giovani e le famiglie.

La Corale, si conferma ancora, così come voluto da padre Carmelo Maglia, il prevosto che nel 1992 l’ha voluta in Basilica, e oggi incentivata da don Pino Salerno, parroco e prevosto attuale, un punto di riferimento per numerosi giovani di Biancavilla, che al suo interno possono esprimersi col canto e con la musica, intraprendendo un cammino spirituale e culturale e offrendo un servizio alla Comunità. Sono infatti numerose le celebrazioni che durante l’anno vengono animate in chiesa e all’esterno, e numerosi sono gli inviti e le partecipazioni anche in altri paesi del circondario.

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Cultura

L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli

L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano

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Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.

Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.

«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».

«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».

Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».

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