Cronaca
Bimba resta chiusa in auto per un guasto alla chiusura centralizzata


Immagine d’archivio
Disavventura nel viale Europa, all’angolo con via Tutte Grazie. Panico della mamma. Ma due passanti mandano in frantumi un finestrino e “liberano” la piccola.
di Vittorio Fiorenza
Un guasto improvviso alla chiusura centralizzata dell’auto e una bambina di nemmeno un anno d’età resta bloccata all’interno. Non riuscendo a sbloccare le chiusure, comprensibile la preoccupazione che assale la madre. Momenti di panico, la piccola comincia a piangere.
Così, due passanti, viste quelle scene, decidono di mandare in frantumi uno dei finestrini del veicolo. Pochi minuti e la disavventura si risolve con la bambina tornata tra le braccia amorevoli della mamma. Il fatto, come ha appreso Biancavilla Oggi, è successo nel viale Europa, all’angolo con via Tutte Grazie, nella parte sud del paese.
Sul posto sono intervenuti pure i carabinieri della stazione di Biancavilla. Una pattuglia, peraltro, si trovava non lontano da viale Europa e quindi il loro arrivo è stato immediato, rendendosi disponibili. Ma tutto era già stato risolto, al punto che non è stato necessario nemmeno relazionare.
I militari hanno appurato che non c’è stata nessuna disattenzione da parte del genitore. Si è trattato soltanto di un imprevisto tecnico con la chiusura centralizzata dell’auto. La donna non ha avuto nemmeno il tempo di prendere la piccola. Appena uscita dalla propria auto e chiuso lo sportello, si è accorta di non riuscire più ad aprire le portiere laterali.
Da qui, il panico e l’allarme che ha attirato l’attenzione di alcuni passanti. Qualcuno ha chiamato anche il 115 per chiedere l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Adrano. I pompieri in effetti sono usciti dalla loro sede, ma la sala operativa di Catania li ha fatti subito rientrare, dopo avere avuto comunicazione che la piccola era stata “liberata”, frantumando uno dei finestrini.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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