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Cronaca

Scena muta davanti al giudice, la polizia cerca altri due indagati

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Gran parte dei 26 indagati del blitz “Adernò”, davanti al Gip, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Tra i pochi che hanno parlato, Angelica Ventura, l’unica donna tra gli arrestati: si è dichiarata estranea ai fatti.

 

di Salvo Sidoti

Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia delle 26 persone arrestate dalla polizia all’alba di giovedì scorso tra Biancavilla e Adrano nell’ambito dell’operazione di polizia “Adernò”. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini dello spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, rapina, sequestro di persona e furto, nonché reati in materia di armi.

La maggior parte degli indagati si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari, la dottoressa Rosalba Recupido, e tra i pochi che hanno deciso di parlare c’è l‘unica donna arrestata, ovvero Angela Ventura, per la quale sono stati disposti i domiciliari. La Ventura si è dichiarata estranea ai fatti che le sono stati contestati. Per il momento, dunque, bocche cucite quasi per tutti.

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Non solo droga, falciati tre gruppi tra Adrano e Biancavilla

Il ruolo di Vito Amoroso e la criminalità “imprenditoriale”

Gli interrogatori di garanzia per le persone già detenute per altra causa coinvolte nell’inchiesta si sono svolti nelle carceri di Caltagirone e Siracusa, per tutti gli altri in quelle di Bicocca e piazza Lanza di Catania. Gli avvocati difensori hanno 10 giorni di tempo per presentare eventuale ricorso al Tribunale del Riesame per tentare di ottenere la scarcerazione dei loro assistiti.

Da sottolineare che alle 26 persone arrestate nell’ambito nell’operazione “Adernò” sono stati contestati reati distinti, pertanto non tutti sono coinvolte negli episodi di furti e di rapine ai danni di anziani e autotrasportatori.

In tutto sono 28 le persone colpite dal provvedimento restrittivo, altre due sono ancora irreperibili perché si trovano all’estero.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania, è stata avviata alla fine del 2102 e condotta nel 2013 dal Commissariato di Polizia di Adrano e dalla Squadra Mobile, ma ad Adrano è stata attuata proprio nel periodo in cui la recrudescenza criminale aveva fatto registrare livelli allarmanti. In città c’era un clima di paura soprattutto per le continue rapine in casa ai danni di anziani che vivono da soli.

«E’ stato disarticolato un gruppo criminale che era ancora attivo nel territorio», dice il dirigente del commissariato di polizia di Adrano, Giancarlo Consoli.

 

VIDEO 1: Il blitz e l’irruzione a casa di Vito Amoroso

 

VIDEO 2: l’intercettazione prima e dopo una rapina

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Cronaca

Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe

Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

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Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.

Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.

Occhi puntati sui chioschi

Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.

Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.

Un pub ai raggi X

In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.

Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.

Identificate 177 persone

Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.

Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.

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Cronaca

Auto in fiamme nel cortile delle suore salesiane: panico tra gli abitanti

Il fuoco distrugge il mezzo di proprietà dell’Ipab, in corto circuito i cavi elettrici della zona

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Forse un corto circuito o effetto del forte caldo. Un’auto è andata a fuoco nel cortile di via Mongibello, che affianca l’immobile delle suore salesiane. Il mezzo (di proprietà dell’Ipab ma in uso alle suore) era stata appena parcheggiata, di ritorno da un servizio a Catania. in poco tempo le fiamme l’hanno completamente distrutta.

Il fuoco ha lambito anche una saracinesca e il portone d’ingresso di un’abitazione. I cavi elettrici all’esterno degli edifici sono andati distrutti, generando un corto circuito, che ha mandato in fiamme anche i fili elettrici posti al di sopra dell’ingresso dell’istituto salesiano, dall’altro lato della strada. Tutta la zona ha subito lo stacco dell’energia elettrica.

Sono stati momenti di panico ed apprensione per gli abitanti della zona. Sul posto, a domare l’incendio, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, visto che quelli di Adrano erano fuori per un altro intervento. Presenti anche i vigili urbani.

Adesso si lavora per rimettere in sicurezza i luoghi, provvedere alla bonifica e ripristinare l’elettricità. Tanta paura, per fortuna nessuna conseguenza per le persone. I danni sono da quantificare. Da parte dell’amministrazione Ipab sarà avviata la procedura per la copertura assicurativa.

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