L'Intervento
Abusi sulle donne, condanniamo tutte le bestie (pure a Biancavilla)
Tengo particolarmente a questa tematica, per questo insieme alla nostra associazione “Giovani in azione” abbiamo deciso di stringerci al dolore di tutte quelle donne che ogni giorno sono vittime di violenze. Noi condanniamo ogni tipo di violenza, da quella verbale a quella intellettiva, passando per quella fisica.
Condanniamo ogni forma di limitazione. Condanniamo soprattutto chi vede e tace, chi sa e fa finta di niente, perché tanto siamo a Biancavilla e qui le cose sono sempre andate così e quindi perché dovremmo cambiarle proprio noi?
Condanniamo quelle bestie che si permettono di toccare una donna, bestie che qualcuno erroneamente definisce uomini. Dobbiamo avere il coraggio di denunciare ogni violenza, questo purtroppo non basta; non dobbiamo, infatti, limitarci soltanto a denunciare, ma dobbiamo imparare a non lasciare sole tutte quelle donne vittime di abusi.
Dobbiamo avere il coraggio di avviare una rivoluzione culturale, specialmente tra noi giovani, solo con la cultura potremmo provare a fermare questi avvenimenti. Lo dobbiamo alle nostre madri, che hanno dedicato e dedicano, la maggior parte della loro vita per noi, lo dobbiamo alle nostre dolci nonne, lo dobbiamo alla nostra vicina, lo dobbiamo ad ogni donna vittima di una qualsiasi prepotenza.
Oggi è facile riempirsi la bocca di parole di conforto e sostegno alle donne, ma la sfida vera e propria inizierà a partire da domani, quando tutti dimenticheranno questo triste fenomeno e noi invece daremo il massimo.
Invito quindi le istituzioni, che ad oggi sembrano aver dimenticato questo triste fenomeno, a mobilitarsi per non lasciare sole e sostenere queste donne. Le donne vanno rispettate 365 giorni l’anno.
MARCO CHISARI, Associazione “Giovani in azione”
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L'Intervento
«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»
Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla
Gentile direttore di Biancavilla Oggi,
oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.
Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.
Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.
VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale
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