Cronaca
Minacciata con coltello e roncola: irruzione dei carabinieri per salvarla

In manette un 56enne di Biancavilla, che vessava la sorella. Deve rispondere ora di maltrattamenti in famiglia e porto abusivo di armi atti ad offendere. L’uomo è finito in una cella del carcere di piazza Lanza, a Catania.
di VITTORIO FIORENZA
Gli episodi di violenza e di minacce, a quanto pare, si ripetevano spesso. La donna era vessata dal fratello 56enne. Per intimorirla, secondo quanto riferito dai carabinieri, l’uomo avrebbe usato anche un coltello e perfino una roncola, un piccolo attrezzo da taglio usato dagli agricoltori per innesti e potatura delle piante.
L’ultimo scatto d’ira dell’uomo è successo l’altra notte. La sorella, impaurita e con il timore che la situazione potesse degenerare, si è barricata nella sua stanza da letto. Non sentendosi del tutto al sicuro, ha chiamato il 112 per chiedere aiuto ai militari. Ad intervenire sul posto sono state due pattuglie dei carabinieri di Biancavilla e di Santa Maria di Licodia.
I militari hanno fatto irruzione in casa, bloccando l’uomo. In tasca ancora aveva il coltello con cui avrebbe terrorizzato la sorella.
Perquisita l’abitazione, i militari hanno pure trovato l’attrezzo agricolo, che, secondo il racconto fatto poi dalla vittima, era stato utilizzato in precedenti episodi di minaccia.
Il 56enne è stato quindi arrestato e rinchiuso in una cella del carcere catanese di piazza Lanza. Deve rispondere adesso delle accuse di maltrattamenti in famiglia e porto di armi atti ad offendere. Il coltello e la roncola sono stati sequestrati dai carabinieri.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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