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Cronaca

Anziano trovato morto in campagna: stroncato da un malore improvviso

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di VITTORIO FIORENZA

Non c’è stato nulla da fare. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, il medico ha potuto constatare soltanto la morte dell’uomo. Un 76enne di Biancavilla ha perso la vita per cause naturali mentre stava lavorando nella campagna di sua proprietà, appena qualche chilometro a sud del paese, percorrendo la strada che da via Inessa e dal quartiere “Fontana vecchia” scende in direzione di Piano Rinazze.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, a dare l’allarme è stato il figlio dell’anziano. In casa, preoccupata per il suo mancato ritorno dalla campagna ben oltre l’orario previsto, la moglie del 76enne ha chiesto al figlio di recarsi nel fondo agricolo vicino al paese per capire cosa fosse successo.

Una volta arrivato sul posto, i cattivi presentimenti si sono tramutati in un’amara realtà. C’è stato un primo tentativo di rianimare l’anziano, nella speranza che ancora ci fosse una possibilità di salvarlo. Poi, la telefonata al servizio d’emergenza del 118 e l’arrivo di un’ambulanza. Tutto si è rivelato inutile. Il personale sanitario ha allargato le braccia. Purtroppo, per l’uomo, i soccorsi non sono serviti a nulla. Sul posto, i militari dell’Arma e gli agenti della polizia municipale.

Di fronte all’evidenza, riscontrata dagli operatori sanitari, che la causa del decesso fosse riconducibile ad un malore, la salma è stata subito consegnata ai familiari, straziati da una perdita così improvvisa.

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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