Cronaca
La pentola d’acqua calda addosso, ore d’angoscia per una bambina
Un incidente domestico banale –ma uno dei più temuti dai genitori– che ha fatto precipitare un’intera famiglia di Biancavilla nell’angoscia. C’è preoccupazione per una bambina di 9 anni, che all’ora di pranzo, si è versata addosso una pentola d’acqua bollente posta sul fornello della cucina, riportando profonde bruciature sul 50% del corpo.
È stata la mamma stessa, disperata nel vedere le condizioni della piccola, a correre con l’auto di un vicino verso il pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Qui, il quadro clinico della bambina è apparso al personale medico subito preoccupante. Così, dopo le primissime cure, è stata intubata e disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale “Cannizzaro” di Catania.
Dalla struttura biancavillese, in ambulanza, quindi, verso lo stadio di Adrano, dove, alle 13.40, è atterrato l’elicottero del servizio sanitario del 118, che ha trasportato la piccola al pronto soccorso dell’ospedale catanese. La bambina, sottoposta ad una visita più approfondita, ha riportato ustioni di II e III grado sul 50% del corpo.
Gli specialisti del Centro Grandi Ustioni, coordinati dal direttore, il dott. Rosario Ranno, l’hanno medicata in urgenza in sala operatoria. La bambina è stata poi ricoverata nel reparto di Rianimazione, in terapia intensiva, e tenuta sotto stretta osservazione. La prognosi resta riservata.
Bisogna capire come la piccola reagirà alle terapie nelle prossime ore. Una volta che i medici riterranno le sue condizioni stabili, sarà nuovamente trasferita al Centro Ustioni per le necessarie medicazioni e gli eventuali interventi di chirurgia plastica.
AGGIORNAMENTO
(4 settembre 2015) Rimangono stazionarie le condizioni della bambina di 9 anni di Biancavilla, che l’altro ieri, all’ora di pranzo, si è versata addosso una pentola d’acqua calda. La prognosi, quindi, resta riservata. La piccola è stata, però, trasferita dal reparto di Rianimazione al Centro Grandi Ustionati, in terapia intensiva. I medici la tengono sotto stretta osservazione per vedere come risponde alle terapie.
Ci vorrà del tempo perché possano stabilizzarsi i parametri e si possa pensare poi ad eventuali interventi di chirurgia plastica.
Tra i familiari, i vicini di casa e gli amici c’è apprensione. «Stiamo pregando tutti per te, forza piccola», scrive una conoscente sul proprio profilo Facebook.
Tra i primi a prestare soccorso è stato un vicino di casa: «Mi sono venuti i brividi nel vedere la bambina in quelle condizioni».
LEGGI L’ARTICOLO
►Torna a casa la bambina che si era ustionata con l’acqua bollente
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca2 mesi fa
Per l’omicidio di Antonio Andolfi resta in carcere Salvatore Santangelo
-
Cronaca2 mesi fa
Mafia a Biancavilla, Pippo “u pipi” e i suoi picciotti tutti rinviati a giudizio
-
Cronaca2 mesi fa
Omicidio a Biancavilla: la vittima è Antonio Andolfi di appena 20 anni
-
Cultura3 mesi fa
“Ma vie”, l’album di Carmen Toscano diventa anche un videoclip