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Cronaca

Alfio Longo ucciso dalla moglie, la rapina è stata una messinscena

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Alfio Longo con la moglie Enza Ingrassia

La donna ha confessato: «Aveva scatti violenti, ero stanca di subire». Clamoroso colpo di scena nelle indagini sull’uccisione del 67enne alle “Vigne”. La pista dei balordi che assaltano la casa a scopo di rapina non ha retto. 

 

di Vittorio Fiorenza

Macché rapina. Nessuna irruzione di balordi. È stata tutta una messinscena. Ad uccidere Alfio Longo, pensionato di 67 anni, nella sua villetta delle Vigne di Biancavilla, sarebbe stata la moglie, Enza Ingrassia, 64 anni.

La donna, pressata dagli investigatori, avrebbe confessato nella notte. Non sono ancora chiari i dettagli e le motivazioni di questo gesto. Ma non ci sarebbero rapinatori, né italiani né stranieri.

Ecco che così si spiegherebbe il dettaglio dei cani che non hanno abbaiato o che i vicini non abbiano sentito nulla, fino al mattino quando la donna ha cominciato ad urlare. Ma, stando alla clamorosa svolta, era soltanto l’inizio di una farsa, che però non ha retto al lungo.

Maggiori dettagli saranno forniti nella mattinata in una conferenza stampa alla Procura di Catania. Attesa per questa mattina all’ospedale “Garibaldi” anche l’autopsia sul corpo della vittima.

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Cronaca

Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana

Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro

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Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.

Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.

Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.

I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.

A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.

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