Cronaca
Tenta di uccidere un 19enne, rintracciato e arrestato a Biancavilla
Ha tentato di uccidere con una spranga di ferro un 19enne, titolare di una rivendita di tabacchi. Poi, ha devastato ogni cosa all’interno dell’esercizio commerciale. È avvenuto a Regalbuto, ma il responsabile del tentato omicidio è stato rintracciato dai carabinieri all’ospedale di Biancavilla, dove si era recato dopo la lite per farsi medicare alcune ferite dovute a schegge di vetro.
A finire in manette è stato il 39enne Vittorio La Bruna. I militari erano intervenuti a Regalbuto a seguito di una chiamata al 112 che segnalava una rapina in corso presso la tabaccheria del giovane 19enne.
I militari, giunti sul posto, hanno accertato che il titolare dell’attività commerciale era stato aggredito da La Bruna mediante una spranga di ferro con colpi violenti alla testa. L’uomo, nel tentativo di salvarsi, si è chiuso a chiave dentro un ripostiglio. La Bruna, non riuscendo concludere la propria azione, in preda ad una furia violenta, ha cominciato a rompere tutto ciò che si trovava all’interno del locale per poi fuggire.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno accertato che i due uomini erano stati già protagonisti di alcuni litigi nei giorni scorsi nati per futili motivi.
La Bruna è stato poi rintracciato al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove si era recato per farsi medicare. L’aggredito, trasportato all’ospedale di Enna, ha riportato il lieve trauma cranico con ferita lacero contusa, necessaria di 8 punti di sutura e giudicato guaribile in 10 giorni.
La Bruna sarà sottoposto a rito per direttissima con l’accusa di tentato omicidio aggravato.
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Cronaca
Tre studentesse travolte da una moto, grave una ragazza di Biancavilla
Incidente a Paternò: le tre compagne stavano camminando per raggiungere la fermata dell’autobus

Incidente stradale nei pressi del Parco del Sole, lungo Corso Italia, a Paternò. Una moto, guidata da un 17enne di Santa Maria di Licodia, ha investito tre ragazze che stavano attraversando la strada.
Tra i feriti, una ragazza di 16 anni di Biancavilla è stata trasferita in elisoccorso dal campo sportivo “Falcone Borsellino” all’ospedale “Cannizzaro” di Catania. Le sue condizioni sarebbero gravi, avendo riportato un trauma cranico-facciale. Le altre due giovani coinvolte, una 16enne e una 18enne, entrambe di Santa Maria di Licodia, hanno riportato fratture agli arti e lesioni a milza e polmoni.
Le tre ragazze, studentesse del Liceo Scientifico “Enrico Fermi”, stavano attraversando la strada per raggiungere la fermata dell’autobus che le avrebbe riportate a casa dopo la scuola.
Gli agenti della polizia municipale di Paternò hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. La moto è stata posta sotto sequestro. Il traffico nella zona è stato temporaneamente deviato per consentire le operazioni di soccorso e i controlli delle forze dell’ordine.
Cronaca
Consegnati soldi e gioielli, truffata un’anziana di Biancavilla: due arresti
Le dettagliate indagini condotte dai carabinieri hanno consentito di risalire subito ai malfattori

Erano riusciti a farsi consegnare contanti e gioielli da una 88enne di Biancavilla, con la “sceneggiatura”, ben congeniata. Un finto avvocato ha contattato la vittima sull’utenza telefonica di casa, allarmandola con la falsa notizia di un grave incidente stradale provocato dal figlio. Per questo motivo, dunque, l’anziana madre, per evitare le spiacevoli conseguenze legali prospettate dal truffatore, ha consegnato ad un finto appartenente alle Forze dell’Ordine denaro e gioielli.
Questa volta, però, i Carabinieri di Biancavilla e di Catania, sono riusciti ad arrestare i malviventi: due 19enni catanesi. Le indagini sono scattate non appena la signora, sentito il figlio, ha compreso il raggiro, decidendo di denunciare tutto ai carabinieri di Biancavilla.
I militari hanno immediatamente avviato le indagini, mettendo in campo tutte le pattuglie disponibili e analizzando, in prima battuta, tutte le telecamere di videosorveglianza della zona, dalle quali sono riusciti a risalire all’autovettura adoperata dai truffatori, una Fiat 500 noleggiata a Catania poche ore prima.
Allertati, dunque, i colleghi della Compagnia di Catania Fontanarossa, anche i colleghi di Librino si sono messi sulle tracce dei malfattori, individuando l’autonoleggio e acquisendo i documenti di uno dei due giovani. Poi, mediante analisi tecniche e accertamenti presso la banca dati in uso alle Forze di Polizia, gli investigatori hanno ricostruito il percorso effettuato dall’auto, accertando che quel giorno era stata a Biancavilla e si era fermata davanti alla casa della vittima, per poi rientrare a Catania.
Le varie pattuglie in campo hanno perciò predisposto un servizio di osservazione a distanza, beccando poi i due giovanissimi truffatori mentre stavano riconsegnando l’utilitaria, convinti di averla fatta franca. I due, portati in caserma e arrestati, devono rispondere di truffa aggravata. Il giudice ha convalidato gli arresti, sottoponendo i due giovani ai domiciliari.
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