Politica
Imu agricola e rifiuti, che batoste! Bonanno: «C’è un sindaco vorace»
Due “balzelli” sulle spalle dei cittadini, delle famiglie e degli agricoltori di Biancavilla. L’esponente del Centrodestra: «L’imperativo di Glorioso è tassare». Nessuna replica.
Imu agricola stabilita al 7,60×1000, ben oltre il minimo consentito. E in più, l’aumento di 100mila euro del servizio di raccolta dei rifiuti. Due “balzelli” sulle spalle dei biancavillesi.
Sono questi i due motivi che hanno spinto Antonio Bonanno, esponente del Centrodestra e sfidante di Glorioso alle ultime elezioni, ad attaccare proprio il primo cittadino.
Dito puntato innanzitutto sull’Imu agricola ed il via libera «nonostante il sindaco e i nostri amministratori –evidenzia Bonanno– abbiano pubblicamente disapprovato la suddetta aliquota, sottolineandone l’iniquità, e nonostante numerosissimi cittadini biancavillesi possiedano o abbiano acquistato terreni agricoli (comprese le vigne) dopo anni di sacrifici e con risparmi già tassati».
E poi la lievitazione dei costi, per l’anno corrente, della raccolta dei rifiuti. «Incremento che – anche stavolta, va da sé – graverà sulle spalle dei cittadini: basterà loro visionare la bolletta per constatare personalmente. Anche in questo caso –infierisce Bonanno– è venuta a galla la profonda incoerenza fra quanto promesso – un significativo abbattimento dei costi – e quanto effettivamente applicato».
Non è la prima volta che Bonanno attacchi Glorioso sul terreno della tassazione e sui costi dei servizi caricati sulle famiglie e sui cittadini di Biancavilla. Lo scorso anno, in una intervista a Biancavilla Oggi, lo aveva accusato di essere un «imbroglia-popolo» per avere addossato sui biancavillesi 2 milioni di tasse con il rischio di «innescare una bomba sociale». Il sindaco rifiutò di replicare.
«Glorioso, giunta di terza qualità»
E adesso, una nuova stoccata: «È ormai evidente –dice– che Biancavilla è nelle mani di una amministrazione di terza qualità, pessima ad amministrare ma eccellente a deresponsabilizzarsi: a detta loro, infatti, è sempre colpa d’altri, del destino, delle circostanze».
«Nel caso dei rifiuti, poi, l’aumento dell’imposta non è dovuto alla mancata elaborazione di un piano strategico, ma all’incapacità di portarne avanti uno già avviato: gli elettori ricorderanno –fa presente Bonanno– l’enfasi con cui si parlava del cosiddetto “Rifiuti Zero”, strategia di gestione che, per questa amministrazione, evidentemente è più semplice brandire che portare avanti».
Per l’ex assessore di Glorioso, poi divenuto suo diretto avversario, non ci sono dubbi: «Le uniche vittime di tale superficialità sono proprio i cittadini. L’Amministrazione Comunale metterà ancora una volta e più voracemente le mani nelle loro tasche, già in parte vuote a causa della crisi. Ad ogni modo, non possiamo fare a meno di rilevare la profonda “sintonia partitica” che sussiste tra la nostra amministrazione e il governo Renzi: rispondono ambedue ad un unico imperativo – tassare! -, così a Roma si teorizzano nuove imposte e a Biancavilla si applicano con aliquote altissime, salvo poi deresponsabilizzarsi dando la colpa a cause di forza maggiore».
La (mancata) replica di Glorioso
Parole che, come prassi di Biancavilla Oggi, abbiamo girato a Glorioso per consentirgli una replica argomentata. Invece, il primo cittadino continua a preferire il silenzio e si limita a dire: «A Bonanno non risponderò per i prossimi tre anni. Dopo saremo entrambi cittadini comuni, adesso non capisco a che titolo parla».
Questa, dunque, l’ennesima mancata risposta a Bonanno. Peccato che, indirettamente, una risposta articolata su argomenti e critiche di così stretto interesse pubblico sia di fatto negata anche a chi legge, ovvero i cittadini biancavillesi.
Parla il vicesindaco Salvà
A Bonanno, invece, replica attraverso Biancavilla Oggi il vicesindaco Giuseppe Salvà: «Le amministrazioni comunali si trovano in condizioni di difficoltà. La nostra, però, non può essere tacciata di sprechi, certo è che per garantire i servizi dobbiamo pure prendere le risorse da qualche parte».
«Non mi sento di appartenere -continua Salvà- ad una giunta di terza qualità, visto che i servizi a famiglie bisognose o a donne in difficoltà economica non li abbiamo ridotti. Se poi Antonio Bonanno ha altre soluzioni, ce le dica pure perché prendiamo volentieri in considerazione i suoi suggerimenti. I suoi consiglieri, in aula, finora non ne ce ne hanno indicato nessuno».
E arriva pure la nota del Pd
A cinque giorni dalla presa di posizione di Antonio Bonanno, dal Partito Democratico di Biancavilla arriva una nota di risposta, a firma del segretario Giuseppe Milazzo, che qui di seguito pubblichiamo.
«Il Pd biancavillese si chiede a quale titolo questo signore si arroghi interventi e posizioni, non ricoprendo – almeno a nostra conoscenza – alcuna carica politica. Del resto la mancanza di proposta e contraddittorio “politico” emerge anche dalle sue parole, esclusivamente ispirate da apprezzamenti che scadono nel personale: forse ancora soffre la sconfitta che gli hanno regalato i cittadini poco più di due anni fa.
In proposito questo signore eviti aggettivazioni come quelle utilizzate per definire la Giunta Glorioso – di “terza classe”! – e non dimentichi che la politica è confronto serio e rispettoso dell’avversario al quale non vanno espressi apprezzamenti da macelleria…
Chi per lui, intendiamo dire il leader di questa evanescente e chiassosa opposizione – si apra al confronto, offrendo proposte all’Amministrazione e alla Città e non slogan o interviste concordate.
Ad oggi, infatti, nonostante l’attività parolaia di questa opposizione non sono giunte proposte in merito alla questione rifiuti, al contrario, abbiamo assistito – da sempre – alla fuga dei consiglieri comunali di centrodestra di fronte a questa problematica.
In proposito va detto che nessun aumento della tariffa è stato deliberato da questa Amministrazione, la quale nel rispetto dei livelli occupazionali, ha centrato l’importante risultato di diminuire i costi a parità di servizio.
Allo stesso tempo riguardo all’IMU agricola, alla quale nessun Comune può sottrarsi trattandosi di una imposizione statale, si ricorda che l’Amministrazione Glorioso ha previsto una aliquota ben al di sotto della misura massima prevista con una riduzione di due punti.
Cionondimeno rimaniamo a disposizione della opposizione nel caso in cui individui una forma di entrata compensativa, anche se – visti i precedenti – non ci aspettiamo nulla di serio da parte di chi preferisce le parole e gli insulti ai fatti e alle soluzioni utili alla Città».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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Nicolino UnAmico Incomune
14 Luglio 2015 at 19:14
Piu’ lavoro meno tasse, in realtà voleva dire piu’ tasse e piu’ licenziamenti ( vedasi caso dipendenti strisce blu ad esempio).
Quello sguardo e quelle sopracciglia, sembra Jack Torrance del film Shining! Inquietante !!!