Politica
Imu agricola e rifiuti, che batoste! Bonanno: «C’è un sindaco vorace»


Il sindaco Giuseppe Glorioso nella sua stanza al palazzo comunale
Due “balzelli” sulle spalle dei cittadini, delle famiglie e degli agricoltori di Biancavilla. L’esponente del Centrodestra: «L’imperativo di Glorioso è tassare». Nessuna replica.
Imu agricola stabilita al 7,60×1000, ben oltre il minimo consentito. E in più, l’aumento di 100mila euro del servizio di raccolta dei rifiuti. Due “balzelli” sulle spalle dei biancavillesi.
Sono questi i due motivi che hanno spinto Antonio Bonanno, esponente del Centrodestra e sfidante di Glorioso alle ultime elezioni, ad attaccare proprio il primo cittadino.
Dito puntato innanzitutto sull’Imu agricola ed il via libera «nonostante il sindaco e i nostri amministratori –evidenzia Bonanno– abbiano pubblicamente disapprovato la suddetta aliquota, sottolineandone l’iniquità, e nonostante numerosissimi cittadini biancavillesi possiedano o abbiano acquistato terreni agricoli (comprese le vigne) dopo anni di sacrifici e con risparmi già tassati».
E poi la lievitazione dei costi, per l’anno corrente, della raccolta dei rifiuti. «Incremento che – anche stavolta, va da sé – graverà sulle spalle dei cittadini: basterà loro visionare la bolletta per constatare personalmente. Anche in questo caso –infierisce Bonanno– è venuta a galla la profonda incoerenza fra quanto promesso – un significativo abbattimento dei costi – e quanto effettivamente applicato».
Non è la prima volta che Bonanno attacchi Glorioso sul terreno della tassazione e sui costi dei servizi caricati sulle famiglie e sui cittadini di Biancavilla. Lo scorso anno, in una intervista a Biancavilla Oggi, lo aveva accusato di essere un «imbroglia-popolo» per avere addossato sui biancavillesi 2 milioni di tasse con il rischio di «innescare una bomba sociale». Il sindaco rifiutò di replicare.
«Glorioso, giunta di terza qualità»
E adesso, una nuova stoccata: «È ormai evidente –dice– che Biancavilla è nelle mani di una amministrazione di terza qualità, pessima ad amministrare ma eccellente a deresponsabilizzarsi: a detta loro, infatti, è sempre colpa d’altri, del destino, delle circostanze».

Antonio Bonanno in un comizio in piazza Roma
«Nel caso dei rifiuti, poi, l’aumento dell’imposta non è dovuto alla mancata elaborazione di un piano strategico, ma all’incapacità di portarne avanti uno già avviato: gli elettori ricorderanno –fa presente Bonanno– l’enfasi con cui si parlava del cosiddetto “Rifiuti Zero”, strategia di gestione che, per questa amministrazione, evidentemente è più semplice brandire che portare avanti».
Per l’ex assessore di Glorioso, poi divenuto suo diretto avversario, non ci sono dubbi: «Le uniche vittime di tale superficialità sono proprio i cittadini. L’Amministrazione Comunale metterà ancora una volta e più voracemente le mani nelle loro tasche, già in parte vuote a causa della crisi. Ad ogni modo, non possiamo fare a meno di rilevare la profonda “sintonia partitica” che sussiste tra la nostra amministrazione e il governo Renzi: rispondono ambedue ad un unico imperativo – tassare! -, così a Roma si teorizzano nuove imposte e a Biancavilla si applicano con aliquote altissime, salvo poi deresponsabilizzarsi dando la colpa a cause di forza maggiore».
La (mancata) replica di Glorioso
Parole che, come prassi di Biancavilla Oggi, abbiamo girato a Glorioso per consentirgli una replica argomentata. Invece, il primo cittadino continua a preferire il silenzio e si limita a dire: «A Bonanno non risponderò per i prossimi tre anni. Dopo saremo entrambi cittadini comuni, adesso non capisco a che titolo parla».
Questa, dunque, l’ennesima mancata risposta a Bonanno. Peccato che, indirettamente, una risposta articolata su argomenti e critiche di così stretto interesse pubblico sia di fatto negata anche a chi legge, ovvero i cittadini biancavillesi.
Parla il vicesindaco Salvà
A Bonanno, invece, replica attraverso Biancavilla Oggi il vicesindaco Giuseppe Salvà: «Le amministrazioni comunali si trovano in condizioni di difficoltà. La nostra, però, non può essere tacciata di sprechi, certo è che per garantire i servizi dobbiamo pure prendere le risorse da qualche parte».
«Non mi sento di appartenere -continua Salvà- ad una giunta di terza qualità, visto che i servizi a famiglie bisognose o a donne in difficoltà economica non li abbiamo ridotti. Se poi Antonio Bonanno ha altre soluzioni, ce le dica pure perché prendiamo volentieri in considerazione i suoi suggerimenti. I suoi consiglieri, in aula, finora non ne ce ne hanno indicato nessuno».
E arriva pure la nota del Pd
A cinque giorni dalla presa di posizione di Antonio Bonanno, dal Partito Democratico di Biancavilla arriva una nota di risposta, a firma del segretario Giuseppe Milazzo, che qui di seguito pubblichiamo.
«Il Pd biancavillese si chiede a quale titolo questo signore si arroghi interventi e posizioni, non ricoprendo – almeno a nostra conoscenza – alcuna carica politica. Del resto la mancanza di proposta e contraddittorio “politico” emerge anche dalle sue parole, esclusivamente ispirate da apprezzamenti che scadono nel personale: forse ancora soffre la sconfitta che gli hanno regalato i cittadini poco più di due anni fa.
In proposito questo signore eviti aggettivazioni come quelle utilizzate per definire la Giunta Glorioso – di “terza classe”! – e non dimentichi che la politica è confronto serio e rispettoso dell’avversario al quale non vanno espressi apprezzamenti da macelleria…
Chi per lui, intendiamo dire il leader di questa evanescente e chiassosa opposizione – si apra al confronto, offrendo proposte all’Amministrazione e alla Città e non slogan o interviste concordate.
Ad oggi, infatti, nonostante l’attività parolaia di questa opposizione non sono giunte proposte in merito alla questione rifiuti, al contrario, abbiamo assistito – da sempre – alla fuga dei consiglieri comunali di centrodestra di fronte a questa problematica.
In proposito va detto che nessun aumento della tariffa è stato deliberato da questa Amministrazione, la quale nel rispetto dei livelli occupazionali, ha centrato l’importante risultato di diminuire i costi a parità di servizio.
Allo stesso tempo riguardo all’IMU agricola, alla quale nessun Comune può sottrarsi trattandosi di una imposizione statale, si ricorda che l’Amministrazione Glorioso ha previsto una aliquota ben al di sotto della misura massima prevista con una riduzione di due punti.
Cionondimeno rimaniamo a disposizione della opposizione nel caso in cui individui una forma di entrata compensativa, anche se – visti i precedenti – non ci aspettiamo nulla di serio da parte di chi preferisce le parole e gli insulti ai fatti e alle soluzioni utili alla Città».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Politica
Diritti dei lavoratori e cittadinanza, a Biancavilla in 18mila chiamati al voto
Cinque quesiti sottoposti a referendum: i seggi saranno aperti nelle giornate di domenica e lunedì

Seggi aperti, nelle giornate dell’8 e 9 giugno (domenica dalle ore 7 alle 23) e lunedì (dalle ore 7 alle 15), per cinque quesiti referendari: 4 riguardano il mondo del lavoro e delle imprese, uno riguarda la cittadinanza agli stranieri. A Biancavilla, i cittadini chiamati alle urne sono 18.151. Gli aventi diritto al voto, più precisamente, sono 8718 maschi e 9433 femmine.
Di seguito, i testi dei quesiti che i cittadini troveranno in schede di diverso colore, su cui apporre una X sul sì o sul no.
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione».
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale».
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi».
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione».
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
AGGIORNAMENTO
(ORE 23.00) Un dato di affluenza bassissimo, al di sotto della media regionale e nazionale. Soltanto il 13,94% dei biancavillesi ha votato per i referendum: 2533 votanti su 18.151 aventi diritto. I seggi riapriranno lunedì, dalle ore 7 alle 15.
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Nicolino UnAmico Incomune
14 Luglio 2015 at 19:14
Piu’ lavoro meno tasse, in realtà voleva dire piu’ tasse e piu’ licenziamenti ( vedasi caso dipendenti strisce blu ad esempio).
Quello sguardo e quelle sopracciglia, sembra Jack Torrance del film Shining! Inquietante !!!