Connect with us

L'Intervento

Fondi comunali per la nuova chiesa? Inopportuni e forse anche illegittimi

Published

on

nino-longo

L’INTERVENTO. Fu assessore alla Cultura nella prima giunta Manna. È stato sostenitore di Glorioso. Si deve a lui l’avvio del dibattito sul contributo per l’edificazione della nuova chiesa “Ss. Salvatore”. Alcune puntualizzazioni.

 

di NINO LONGO

In ordine alle prese di posizione sulla costruzione di una nuova chiesa nella parrocchia del Santissimo Salvatore, a Biancavilla, con il contributo del 25% da parte del Comune, e alle polemiche successive che hanno visto coinvolti diversi soggetti, tra cui io stesso, vorrei puntualizzare alcuni fatti e alcuni principi.

La mia critica al sindaco di Biancavilla, che io ho votato e che ho sostenuto in diversi modi, riguarda l’assegnazione della somma considerevole di 345.000 euro di fondi comunali per la costruzione della nuova chiesa.

In primo luogo, la delibera in questione a me pare contenga forti dubbi di legittimità. A tal proposito, vorrei confrontare questa delibera con una che facemmo quando ero assessore nella prima giunta Manna. Allora decidemmo di adeguare alle norme di sicurezza l’edificio delle suore salesiane che ospitava l’Ipab (l’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) per il quale il Comune aveva competenza e del quale sosteneva le spese. La delibera fu bocciata dall’organo di controllo con la motivazione che si andava a migliorare un edificio che era di proprietà di altro ente.

LEGGI GLI ARTICOLI

Una nuova chiesa “Ss. Salvatore”: il Comune sborsa 345mila euro

Nuova chiesa con soldi comunali: dibattito di fuoco tra pro e contro

Seconda questione: l’opportunità. In questo momento di gravissime carenze di risorse finanziarie per i comuni, mi sembra una forzatura la distrazione di somme che l’ente locale dovrebbe utilizzare per i suoi compiti indifferibili. Anche perché la legge italiana ha riorganizzato la materia dei rapporti tra Stato e Chiesa in ordine agli edifici di culto, istituendo, non senza difficoltà, l’8×1000 da poter assegnare alla Chiesa Cattolica. Noi sappiamo che la Chiesa assegna la parte più cospicua di questo notevole introito proprio agli edifici di culto. La stragrande maggioranza degli italiani devolve il suo 8×1000 proprio alla Chiesa Cattolica che ne può legittimamente disporre.

I fatti descritti e i ragionamenti ad essi collegati non mi mettono in contraddizione tra l’essere credente e ritenere che lo Stato debba essere laico. Essere laico non significa essere anticlericale, significa rispettare tutti i cittadini al di là del fatto che siano credenti o no o che appartengano a diverse confessioni religiose. Lo Stato garantisce tutti e garantisce che tutti siano uguali. Lo Stato ha scelto che non ci sia una religione, appunto, di Stato, come avveniva prima, e questo è un bene per tutti. Questi principi ormai sono acquisiti dalle leggi e dai comportamenti sociali, anche se ci sono ancora sacche di resistenza. Tutti gli Stati moderni, anche quelli cattolicissimi, ormai hanno accettato questi principi e pure la Chiesa, soprattutto dopo il Concilio Ecumenico II, per non parlare degli insegnamenti di Papa Francesco.

LEGGI GLI ARTICOLI

La laicità del Comune calpestata sotto la sottana dei preti

Il Sessantotto arriva… in ritardo a Biancavilla

Molti di noi siamo stati educati all’integralismo ma poi abbiamo scoperto la laicità che ci ha convinto. Parte di questa sensibilizzazione è avvenuta nel famoso ’68, non solo quello politico ma anche all’interno della Chiesa con le Comunità di base. È successo anche a Biancavilla, per esempio con la FUCI, alla fine degli anni ’60.

Questo percorso ci ha portato a scelte politiche che non mettevano in discussione la fede, inserendola in una diversa sensibilità politica.

Da assessore ho fatto restaurare parte degli affreschi di Tamo da Brescia nella Chiesa dell’Annunziata e ne ho riprodotto una stampa con un calendario. Essi sono temi sacri, ma anche “beni culturali” da tutti fruibili.

Inoltre, come praticante, se il parroco mi dice, ad esempio, che c’è la necessità di cambiare gli infissi all’oratorio, io mi sento moralmente impegnato a contribuire.

Per chiudere questo mio intervento, ritengo che il Comune avrebbe dovuto prevedere, in caso di costruzione della chiesa, attraverso le infrastrutture ad esse collegate (strade di accesso, parcheggio ecc.). In questo caso avrebbe fatto il suo pieno dovere.

Infine, vorrei fare una domanda alla Curia: come mai una nuova chiesa per il “Santissimo Salvatore” e non una per la zona di viale dei Fiori, non coperta da alcun servizio religioso?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Advertisement


Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

L'Intervento

«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»

Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

Published

on

Gentile direttore di Biancavilla Oggi,

oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.

Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.

Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.

VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continue Reading

L'Intervento

Giardina: «Distefano eviti certe sparate e mediti sulla sconfitta disonorevole del Pd»

Prosegue la querelle: dopo l’intervento del presidente del Pd, ospitiamo l’esponente di maggioranza

Published

on

© Foto Biancavilla Oggi

Egregio direttore,

anche io chiedo ospitalità – cosa che non ho mai fatto – su Biancavilla Oggi perché costretto a rispondere all’ex collega Alfio Distefano, che stimo e apprezzo come persona, oltre all’immenso rispetto del suo ruolo politico e della sua appartenenza ad un partito lontanissimo dalle mie idee.

Ultimamente, però, forse a causa della durissima sconfitta elettorale, Distefano ha delle uscite pubbliche discutibili, sparate senza essersi prima minimamente documentato. Anche io ho conosciuto l’amarezza della sconfitta per una manciata di voti ma non ho mai avuto reazioni simili. Forse Distefano prova rancore nei confronti dei cittadini, che hanno sonoramente messo ai margini la sua parte politica, in termini di consensi. Il suo obiettivo sembra essere quello di creare panico nei cittadini o esortarli ad un certo disordine sociale. Si veda la sua sparata sul “salasso” della bollettazione Tari 2023. In realtà, non si è accorto che quest’anno la bollettazione è unica mentre l’anno scorso era divisa in acconto e saldo. Tutto questo non fa altro che ridicolizzare il ruolo politico dello stesso Distefano.

L’intervento di Distefano è di pura propaganda elettorale, ad elezioni ormai concluse, camuffato da “diritto di replica” alla cronaca fatta da Biancavilla Oggi. L’ex collega mi accusa di essere un ingordo di poltrone. La mia nomina ad assessore è del 9 giugno 2022. Ero sì consigliere e presidente della 3a commissione consiliare permanente. Ma da come si può leggere nel verbale di convocazione del 7 settembre 2022 non vi era alcun componente di minoranza in commissione. Il ruolo di presidente mi era stato richiesto dai componenti stessi. Quando le commissioni, su richiesta di tutti i consiglieri, sono state rimodulate, alla prima seduta, convocata dal Presidente del Consiglio l’11 ottobre 2022, Distefano è stato subito nominato presidente, in quanto unico componente di minoranza. Quindi la sua richiesta di dimissioni ottemperata da me dopo 10 mesi è una balla bella e buona, proprio da esposto alla Procura.

Vengo poi definito “recordman di poltrone”. Faccio notare, invece, che il 30 dicembre 2022 ho avuto dal sindaco la delega di vice sindaco e, dopo qualche settimana, così come riportato anche su Biancavilla Oggi, ho lasciato la carica di consigliere comunale. Tutto questo per fare notare che le argomentazioni dell’ex consigliere del Pd sono prive di fondamento.

Per quanto riguarda l’assenza fisica e politica del Partito Democratico in Consiglio Comunale, parlano gli atti degli ultimi 5 anni. Da quando Distefano è “salito” in Aula, grazie alle dimissioni di Carmelo Mignemi per incompatibilità con il fratello Vincenzo nominato assessore, ha continuato sulla stessa falsariga. Assente nell’approvazione dei bilanci e degli atti importanti per la città e soprattutto privo di contenuti. Mai un emendamento al Bilancio o al piano triennale delle opere pubbliche. Mai un atto concreto ma solo proposte pretestuose e strampalate. Per esempio, quella di scavare un nuovo pozzo d’acqua per rispettare dei requisiti che dovevano esistere nel 2015.

Al presidente del Pd, Alfio Distefano, ricordo che una delle regole elementari non scritte della Politica è che di fronte ad una sconfitta elettorale, il massimo esponente di un partito rassegni sempre le dimissioni. Di fronte ad una sconfitta disonorevole come quella che la Sinistra ha rimediato a Biancavilla (un autentico cataclisma senza precedenti), oltre alle dimissioni, non dico che bisognerebbe darsi alla fuga, ma almeno rimanere qualche mese in silenzio. Un periodo necessario per comprendere gli errori della batosta inflitta dai biancavillesi e rendersi consapevoli che i cittadini hanno deciso fortemente, democraticamente e liberamente di affidare la città al Centrodestra. Con stima,

VINCENZO GIARDINA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continue Reading
Advertisement

DOSSIER MAFIA

I più letti

Registrazione al Tribunale di Catania n. 25/2016
Iscrizione al Roc n. 36315
Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

━━━━━
Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.
━━━━━