L'Intervento
Biancavilla è in ginocchio: solo Dio e una chiesa in più possono salvarci


L’attuale chiesa “Santissimo Salvatore”
L’INTERVENTO. Nelle discussioni dei soldi comunali per la nuova chiesa del “Santissimo Salvatore” si inserisce l’esponente di Forza Italia. Le dispute filosofiche e religiose -sostiene- non devono distrarre dagli sperperi e dalle promesse non mantenute dalla giunta Glorioso.
di MAURO MURSIA
Consigliere Comunale Forza Italia
In questi giorni fa molto discutere la questione della possibilità per la parrocchia del Santissimo Salvatore di poter presto avere a disposizione una nuova chiesa che possa accogliere i molti fedeli della zona, che lamentano da tempo l’esiguità strutturale dei locali odierni.
I toni ad oggi accesi sulla “presunta” volontà dell’Amministrazione Comunale di contribuire con 345mila euro alla realizzazione di una struttura religiosa, ha fatto perdere di vista l’unico quesito che sarebbe degno di nota e cioè se la struttura in questione rappresenterebbe o meno un’opportunità per la cittadinanza, un servizio per la comunità e la rivalutazione di un intero quartiere che l’attuale amministrazione ha abbandonato al degrado.

Il consigliere Mursia
Le dispute filosofico/religiose sulla laicità della politica lasciano il tempo che trovano.
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Allo sperpero più disparato di denaro pubblico e agli incarichi alquanto discutibili per migliaia di euro compiuto in questi anni dall’amministrazione Glorioso, e denunciato dall’opposizione, quello di dotare Biancavilla di una nuova struttura finanziata per il 75% dalla Cei non sembrerebbe poi così subdolo e dispendioso rispetto alle passate spese pazze dell’amministrazione.
Basterebbe ricordare quanto ci è costata la ristrutturazione di Piazza Roma o altri sprechi in eventi inopportuni.
La motivazione poi, del perché i cittadini non credenti debbono finanziare un luogo di culto/sociale con i soldi pubblici, appare inappropriata e priva di senso.
Per alcuni infatti non sarebbe chiaro a questo punto il concetto di bene comune non vedendo la questione dal punto di vista dell’insieme, ma da un’egoistica prospettiva.
Sarebbe come chiedersi perché le mie tasse debbano servire a pagare i servizi per persone indigenti e disabili se io non lo sono. Una struttura completamente nuova, come in questo caso, sacra o non sacra poco importa, rappresenterebbe un centro di aggregazione per giovani ed un punto di riferimento per un intero quartiere che sarebbe quindi rivalutato, con indiretto interesse e beneficio di tutti i cittadini di Biancavilla.
Bisogna invece vedere se tale progetto andrà realmente in porto. Magari, trattandosi di luogo sacro, con l’aiuto Divino, sarà possibile.
Perché ancora, ad oggi, Biancavilla aspetta una scuola (già prevista negli scorsi bilanci), la nuova circonvallazione nord (anch’essa prevista nei bilanci), la nuova circonvallazione sud (idem), il palazzetto dello sport, la rivalutazione del centro storico e tutte quelle opere promesse, date per certe e mai realizzate, che hanno lasciato il “meglio” tanto proclamato sulle locandine elettorali, con buona pace di una città che si ritrova in ginocchio e che di questo passo solo l’intervento divino potrebbe realmente salvare. Insomma, una chiesa in più per pregare non guasterebbe.
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L'Intervento
«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»
Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

Gentile direttore di Biancavilla Oggi,
oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.
Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.
Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.
VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale
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L'Intervento
Giardina: «Distefano eviti certe sparate e mediti sulla sconfitta disonorevole del Pd»
Prosegue la querelle: dopo l’intervento del presidente del Pd, ospitiamo l’esponente di maggioranza

Egregio direttore,
anche io chiedo ospitalità – cosa che non ho mai fatto – su Biancavilla Oggi perché costretto a rispondere all’ex collega Alfio Distefano, che stimo e apprezzo come persona, oltre all’immenso rispetto del suo ruolo politico e della sua appartenenza ad un partito lontanissimo dalle mie idee.
Ultimamente, però, forse a causa della durissima sconfitta elettorale, Distefano ha delle uscite pubbliche discutibili, sparate senza essersi prima minimamente documentato. Anche io ho conosciuto l’amarezza della sconfitta per una manciata di voti ma non ho mai avuto reazioni simili. Forse Distefano prova rancore nei confronti dei cittadini, che hanno sonoramente messo ai margini la sua parte politica, in termini di consensi. Il suo obiettivo sembra essere quello di creare panico nei cittadini o esortarli ad un certo disordine sociale. Si veda la sua sparata sul “salasso” della bollettazione Tari 2023. In realtà, non si è accorto che quest’anno la bollettazione è unica mentre l’anno scorso era divisa in acconto e saldo. Tutto questo non fa altro che ridicolizzare il ruolo politico dello stesso Distefano.
L’intervento di Distefano è di pura propaganda elettorale, ad elezioni ormai concluse, camuffato da “diritto di replica” alla cronaca fatta da Biancavilla Oggi. L’ex collega mi accusa di essere un ingordo di poltrone. La mia nomina ad assessore è del 9 giugno 2022. Ero sì consigliere e presidente della 3a commissione consiliare permanente. Ma da come si può leggere nel verbale di convocazione del 7 settembre 2022 non vi era alcun componente di minoranza in commissione. Il ruolo di presidente mi era stato richiesto dai componenti stessi. Quando le commissioni, su richiesta di tutti i consiglieri, sono state rimodulate, alla prima seduta, convocata dal Presidente del Consiglio l’11 ottobre 2022, Distefano è stato subito nominato presidente, in quanto unico componente di minoranza. Quindi la sua richiesta di dimissioni ottemperata da me dopo 10 mesi è una balla bella e buona, proprio da esposto alla Procura.
Vengo poi definito “recordman di poltrone”. Faccio notare, invece, che il 30 dicembre 2022 ho avuto dal sindaco la delega di vice sindaco e, dopo qualche settimana, così come riportato anche su Biancavilla Oggi, ho lasciato la carica di consigliere comunale. Tutto questo per fare notare che le argomentazioni dell’ex consigliere del Pd sono prive di fondamento.
Per quanto riguarda l’assenza fisica e politica del Partito Democratico in Consiglio Comunale, parlano gli atti degli ultimi 5 anni. Da quando Distefano è “salito” in Aula, grazie alle dimissioni di Carmelo Mignemi per incompatibilità con il fratello Vincenzo nominato assessore, ha continuato sulla stessa falsariga. Assente nell’approvazione dei bilanci e degli atti importanti per la città e soprattutto privo di contenuti. Mai un emendamento al Bilancio o al piano triennale delle opere pubbliche. Mai un atto concreto ma solo proposte pretestuose e strampalate. Per esempio, quella di scavare un nuovo pozzo d’acqua per rispettare dei requisiti che dovevano esistere nel 2015.
Al presidente del Pd, Alfio Distefano, ricordo che una delle regole elementari non scritte della Politica è che di fronte ad una sconfitta elettorale, il massimo esponente di un partito rassegni sempre le dimissioni. Di fronte ad una sconfitta disonorevole come quella che la Sinistra ha rimediato a Biancavilla (un autentico cataclisma senza precedenti), oltre alle dimissioni, non dico che bisognerebbe darsi alla fuga, ma almeno rimanere qualche mese in silenzio. Un periodo necessario per comprendere gli errori della batosta inflitta dai biancavillesi e rendersi consapevoli che i cittadini hanno deciso fortemente, democraticamente e liberamente di affidare la città al Centrodestra. Con stima,
VINCENZO GIARDINA
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