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Cronaca

Tornano i razziatori delle campagne, ladri in “visita” in zona Sgarrata

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Tagliata la catena del cancello della contrada, a sud di Biancavilla, tutte le case rurali sono state “visitate”. Portate via le saracinesche in rame degli impianti di irrigazione. L’episodio conferma il senso di insicurezza degli agricoltori.

 

di Vittorio Fiorenza

Per arrivare in quella zona, bisogna andarci apposta. La strada che porta in contrada “Sgarrata”, con i suoi agrumeti bagnati dal fiume Simeto, in territorio di Biancavilla, viene percorsa soltanto dai proprietari dei terreni. Eppure, gli ignoti razziatori delle campagne non si sono fatti scrupoli a scendere fino a laggiù, in cerca di ferro e rame.

Superato l’incrocio della Ss 121 di Piano Rinazze, basta prendere la prima strada a destra e seguirla. Poi, la discesa ripida, alcune curve e in qualche minuto si arriva ad un cancello: è l’ingresso di decine di piccoli fondi agricoli di proprietà di biancavillesi.

Una di queste notti, i ladri hanno tagliato la catena del cancello e si sono introdotti, facendo “visita” praticamente a tutte le case rurali della contrada, “incastonata” tra il fiume ed alti costoni rocciosi. Hanno rubato pezzi di un motozappa e soprattutto le saracinesche in rame degli impianti di irrigazione a pioggia (anche se in tanti li avevano sostituiti già con quelli di plastica).

Più che veri e propri furti, peraltro non denunciati ai carabinieri, si tratta di razzie. Episodi che confermano il senso di insicurezza che da anni, inascoltati, manifestano gli agricoltori biancavillesi. E con loro, anche gli imprenditori. Come quelli della vicina zona Rinazze, trasformata in una “terra di nessuno”, in cui più volte si sono verificati danneggiamenti e furti di mezzi e macchinari ai magazzini delle cooperative agricole. Le minacce degli imprenditori di abbandonare l’area, non sono servite finora a fare prendere misure adeguate.

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Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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