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Detto tra blog

La sezione “Togliatti”, la Madonna e il “rosso comunista” ormai sbiadito

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di ALESSIO LEOTTA

Biancavilla, territorio storicamente “rosso”, oggi riscopre pubblicamente che i catto-comunisti sono sempre esistiti. In riferimento all’accoglienza nella sede del Pci dell’icona della Madonna dell’Elemosina, parlando con un vecchio militante della sede “Togliatti” di Biancavilla, questi mi ha detto che già negli anni ’70 vi erano due fazioni all’interno del partito: quelli devoti alla “Santa Romana Chiesa” e quelli devoti alla “Grande Madre Russia”.

Vi sono stati per anni scontri all’interno del circolo e dibattiti molto accesi con chi magari voleva partecipare a momenti di preghiera e partecipare alle celebrazioni eucaristiche. Il tutto finiva in confusione, urla, si usavano le mani e volavano sedie. Quindi capite bene come oggi non meravigli più qualcosa che già da anni era annidato tra i “compagni” biancavillesi.

I nostri tempi confermano i cambiamenti storici. Per la Chiesa oggi vi è una grandissima personalità come quella di Papa Francesco aperto al dialogo con tutti e per il vecchio Pci comprendiamo che il famoso “rosso comunista” oggi sia diventato multicolor tendente al rosella…

Quindi, cari biancavillesi, cari catto-comunisti, cari cattolici, il cambiamento storico che avevate previsto si è realizzato! La Madonna non si crea problemi ad entrare nella vostra sede. E voi non vi create problemi a votare un partito “misto-frutta”.

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L’icona della Madonna dell’Elemosina con padre Pino Salerno nella sede della sezione “Togliatti”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Biancavilla insensibile alla strategia “plastic free”: chiude la “Casa dell’acqua”

In altre città è un successo, da noi è un flop: mancano senso civico, rispetto ambientale e cultura “green”

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di VINCENZO RUSSO

Era stata inaugurata due anni fa in piazza Don Bosco ed era stata annunciata come un’iniziativa di civiltà. La “Casa dell’acqua” era a disposizione di tutti: il prezioso liquido controllato ed adeguatamente filtrato ad un prezzo di 5 centesimi a litro. Ognuno, con una tessera acquistabile in alcuni punti vendita di Biancavilla, avrebbe potuto riempire proprie bottiglie. Un gesto semplice con una duplice finalità: risparmiare sull’acquisto di acqua ed evitare la disporsione di plactica. Un gesto che ogni cittadino attento alla comunità e alla causa ecologica (che riguarda tutti indistintamente) avrebbe dovuto compiere con convinzione.

Invece, poche decine di biancavillesi hanno usufruito del servizio, aderendo civilmente alla strategia “plastic free” e contribuendo ad una minore diffusione della plastica. Così, mentre in diverse altre città (anche vicine alla nostra), le “Case dell’acqua” sono ampiamente utilizzate, da noi si assiste all’esatto opposto.

A Biancavilla, la ditta che gestisce il servizio ha dovuto constatare la non sostenibilità. Pertanto, la piccola struttura di erogazione idrica di piazza Don Bosco – come recita un avviso – è destinata ad essere disinstallata. Anzi, il termine ultimo era stato già fissato per febbraio per gli utenti che ancora hanno credito da spendere.

Non è una buona notizia, questa. Perché Biancavilla si dimostra ancora una volta insensibile a regole di civiltà, al rispetto ambientale e alla cultura “green”. Che grande delusione! Mi chiedo quanti politici di destra e di sinistra abbiano utilizzato la “Casa dell’acqua”, giusto per dare l’esempio.

Dove sono i cosiddetti “ambientalisti” da tastiera? E dove sono coloro che in piazza Roma avevano parlato di “plastic free”? Forse era solo un pretesto per auto propaganda a favore di telecamere per poi andare a fare la spesa, riempendo la macchina di confezioni d’acqua in bottiglie e cellophan di plastica. Sta di fatto che su 8mila famiglie biancavillesi, soltanto alcune decine hanno usato la “Casa dell’acqua”. A loro va un plauso, a tutto il resto un velo pietoso.

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