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Cronaca

Altri furti in abitazioni e alle Vigne: i consiglieri impegnano Glorioso

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Un appartamento “visitato” dai ladri in zona Casina, a Biancavilla. Un altro messo a soqquadro nella zona opposta del paese, in zona Pozzillo. Sono gli ultimi due episodi di furti in casa nel centro etneo.

Nel primo caso, i topi d’appartamento hanno scardinato la porta e, una volta entrati, hanno portato via contante e oggetti in oro per un valore che si aggirerebbe intorno ai 3mila euro.

Nel secondo caso, a distanza di qualche giorno, i ladri si sono introdotti nell’abitazione, approfittando dell’assenza dei proprietari, hanno avuto tutto il tempo di rovistare e portare via oggetti di valore per un danno ancora da stimare esattamente.

Nei mesi scorsi, nel quartiere altri episodi analoghi avevano creato un vero e proprio clima di psicosi tra gli abitanti.

Sono episodi come questi che creano allarme sociale, nonostante le statistiche sui furti a Biancavilla, secondo i dati della stazione dei carabinieri, siano in calo rispetto ad anni precedenti.

Al di là delle azioni dei topi d’appartamento, poi, non mancano le denunce di furti in zone periferiche, per esempio in zona Vigne.

Sulla questione sicurezza anche il Consiglio Comunale di Biancavilla, qualche settimana fa, ha discusso una vecchia mozione presentata lo scorso anno. L’assemblea cittadina ha impegnato la giunta Glorioso ad istituire «un tavolo tecnico-politico tra amministrazione, forse dell’ordine e associazioni di volontariato volto ad individuare strumenti e soluzioni per garantire maggiore sicurezza in paese». Ma anche «realizzare una campagna informativa contro le truffe domestiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Alessandro Pulvirenti

    12 Marzo 2015 at 0:43

    Ci sono state tanti piccoli furti nella periferia di Biancavilla che non sono stati denunciati. I ladri stanno pensando che resteranno impuniti. E ora che s’intervenga!

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Cronaca

Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro

Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»

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© Foto Biancavilla Oggi

Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.

Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.

La causa civile al Tribunale di Catania

Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.

Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.

Aperta la strada dell’indennizzo una tantum

Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.

«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».

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