Politica
Opposizione a muso duro: «Indagare sulla “allegra” gestione di Glorioso»

Un’accusa per «gestione allegra delle risorse comunali» e la richiesta di una commissione di indagine per «le numerose violazioni di Legge, contestate al Sindaco e alla sua maggioranza di centro sinistra».
Lo chiedono i partiti del Centrodestra di Biancavilla (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Ncd), in riferimento alle due deliberazioni della sezione siciliana della Corte dei conti, che ha esaminato il rendiconto 2012 e alla gestione finanziaria del Comune.
Una gestione, quella del sindaco Giuseppe Glorioso, che in un comunicato dell’opposizione viene definita «allegra ed irresponsabile per come si rileva dalle numerose contestazioni pronunciate dalla Corte dei Conti». I magistrati contabili -evidenziano le forze di minoranza- hanno contestato un lungo elenco di criticità: «l’incapacità a riscuotere i tributi, l’utilizzo distorto dell’anticipazione di cassa, gli elevati incarichi esterni, 95 affidamenti diretti che non rispondono a criteri di efficienza, il bilancio “inquinato” dai residui attivi, la mancanza di un piano di sviluppo, la mancata trasparenza sul bilancio delle partecipate ecc. ecc.».
Da qui, la «grave preoccupazione». Ma anche l’«immenso stupore per il tentativo del sindaco di sottovalutare tutte le contestazioni che la Corte dei conti gli ha mosso con grave rischio per la credibilità delle nostre Istituzioni, ormai “mal ridotte”».
La preoccupazione è dettata anche, sottolineano i gruppi di opposizione, dal «livello di inefficienza rilevato dalla Corte dei conti nella gestione delle risorse finanziarie, con grave rischio per la tenuta dei nostri conti, rischio che il centro destra, nel corso di questi anni di Amministrazione Glorioso, ha sempre paventato e che secondo la Corte dei Conti se non si cambia atteggiamento nell’amministrare la cosa pubblica, il nostro Comune rischia il fallimento».
Ecco perché «si chiede al presidente del Consiglio di voler proporre l’istituzione, secondo quanto previsto dallo statuto, di una commissione di indagine, per poter far luce sulle contestazioni della Corte dei conti, tenuto conto anche delle risposte fornite dall’Amministrazione Comunale e in parte respinte dai magistrati»
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Politica
Il taglio dei pini dà ossigeno alla politica: attacchi da destra a sinistra
Marco Cantarella e Alfio Distefano contro le modalità dei lavori in piazza Falcone-Borsellino

Il taglio degli alberi di pino di piazza Falcone-Borsellino, a Biancavilla, dà ossigeno alla politica locale. Prese di posizione e interventi polemici contro l’amministrazione comunale arrivano da destra e sinistra.
Non passano inosservati i toni usati da Marco Cantarella, già assessore ed attuale consigliere comunale di maggioranza. Prendendo spunto dal video pubblicato da Biancavilla Oggi, Cantarella non usa mezzi termini.
In un post su Facebook scrive: «Una riqualificazione che distrugge l’identità di una piazza… anziché avviare delle opere di valorizzazione e conservazione del bello, dell’unico polmone verde di un quartiere, si pensa bene di abbattere e uccidere decine di pini adulti… Un intervento vergognoso, uno sfregio inutile e costoso che andrà a vantaggio solo di qualche fortunato vivaista. Mi dissocio da questi tipi di interventi, che appartengono ad un modus operandi post guerra».
Dal fronte opposto, interviene pure Alfio Distefano del Partito democratico. «Il Consiglio Comunale – ricorda – aveva approvato all’unanimità una mia mozione per piantare 100 nuovi alberi in città, rimpiazzando le aiuole esistenti. Decisione ignorata, ancora una volta, da un’amministrazione che procede indisturbata, calpestando il ruolo del Consiglio Comunale e il bene della città».
«Dicono che verranno piantati nuovi alberi, ma – sottolinea Distefano, riferendosi al taglio dei pini – nel frattempo si taglia un pezzo di storia e si impoverisce il nostro verde pubblico. Ancora una volta, la destra cittadina si dimostra tutto tranne che una soluzione per l’ambiente e la qualità della vita. Chi ne paga le conseguenze? Sempre e solo i cittadini».
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Politica
Battiato aderisce all’Mpa: «Delusione e amarezza, scelta che non gli fa onore»
Dura reazione del gruppo “Biancavilla in azione” nel quale il consigliere comunale era stato eletto

«La scelta del consigliere Battiato, per i suoi modi sbrigativi e irrispettosi, provoca delusione e amarezza a quanti – noi per primi – hanno lavorato per raggiungere obiettivi importanti. Nessuno di noi ha compreso le ragioni di questa decisione e, a dirla tutta, ci pare che Francesco Battiato non abbia scritto una pagina politica che gli fa onore».
Parole dure, quelle scritte in una nota dal gruppo “Biancavilla in azione“, nella cui lista era stato eletto Francesco Battiato. Lo stesso che, in aula, ha formalizzato la sua adesione al Movimento per l’Autonomia con tanto di “benvenuto” di Giuseppe Lombardo.
«Un annuncio a sorpresa che ci amareggia non poco. Il consigliere Battiato, infatti, non ha avuto la correttezza di informare preventivamente il gruppo politico che lo ha candidato e grazie al quale è stato eletto. In sostanza, siamo stati messi davanti al fatto compiuto». Lo sottolineano Placido Santanocita e Antonio Greco, primi firmatari della lista “Biancavilla in azione”, che in Consiglio rimane rappresentata da Salvo Pulvirenti.
Critiche anche al presidente del Consiglio
«Battiato – prosegue la nota – ha giustificato la propria scelta, affermando che la stessa è dettata da motivi politici e di condivisione di valori appartenenti al gruppo cui ha aderito. Tale motivazione si presta a molteplici interpretazioni, la più importante delle quali è che il gruppo “Biancavilla in azione” è ispirato a una idea di politica che mette al centro il valore del bene comune. Valore che, evidentemente, egli non condivide. Gli auguriamo buon lavoro, non prima di avergli ricordato che il tempo è galantuomo».
Il gruppo critica anche l’atteggiamento assunto dalla guida dell’assemblea cittadina, esponente autonomista: Esprimiamo, infine, stupore e amarezza per le parole di benvenuto nel proprio gruppo Mpa pronunciate dal Presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero. Dichiarazione incompatibile con il ruolo “super partes” che è chiamato a rappresentare una figura istituzionale come il Presidente dell’assise cittadina».

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