In città
“We love art”, a Villa delle Favare in mostra le opere di venti artisti

Villa delle Favare di Biancavilla ospita la seconda tappa della mostra mercato itinerante “We Love Art”. L’evento, organizzato dal movimento “Azione popolare” e da “ArtMusic”, vede la partecipazione di 20 artisti stranieri e siciliani.
La mostra resterà aperta per una settimana, dal 23 al 30 novembre, e dal 7 al 14 dicembre si sposterà a Paternò.
Curata da Santo Cicirò e dai maestri Anna Aiello e Dino Crispi, la mostra vedrà l’esposizione di opere pittoriche, sculture e fotografie.
«Siamo felici – dice il presidente provinciale del movimento, Giuseppe Bua– del successo avuto nelle prima tappa ad Adrano e di poter dare ampio respiro alle iniziative del nostro gruppo, che è ben radicato nel territorio e che, oltre ad occuparsi di politica, è impegnato orgogliosamente a divulgare lo splendore dell’arte nella nostra regione. I maestri che ospitiamo – conclude Bua– sono firme importanti del panorama artistico siciliano ed internazionale e siamo fieri che abbiano scelto la nostra iniziativa per presentare i loro lavori».
I proventi della vendita delle opere saranno destinati ad enti umanitari.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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