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Pista di elisoccorso all’ospedale, Enac: «L’area scelta non è idonea»

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L’area attigua al nuovo plesso ospedaliero di Biancavilla in cui, secondo l’Asp, dovrebbe sorgere la pista per l’elisoccorso

di Vittorio Fiorenza

La sua progettazione non è ancora esecutiva, ma i primi passi compiuti dall’Asp di Catania hanno indicato un’area per la sua costruzione che presenta grossi limiti di funzionalità.

Il progetto riguarda la realizzazione di una base di atterraggio e decollo, in casi di emergenza, per gli elicotteri del servizio sanitario del 118. L’area individuata è attigua alla nuova ala (ancora da completare) dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.

I dubbi e i limiti operativi sono contenuti in una missiva riservata dell’Enac (l’Ente Nazionale di Aviazione Civile), datata febbraio 2013, di cui Biancavilla Oggi ha avuto modo di avere in questi giorni.

La lettera è indirizzata all’architetto Angelo Contraffatto dell’Asp di Catania, da cui dipende l’ospedale biancavillese, e per conoscenza è stata inoltrata pure alla Direzione aeroportuale di Palermo e alla Direzione Operazioni Napoli.

Il direttore Enac, Roberto Vergari, fa presente che, sulla base dei documenti esaminati, «l’orientamento previsto per la realizzazione dell’elisuperficie evidenzia una superficie di decollo ed atterraggio priva di ostacoli per 80 gradi, mentre per 260 gradi si evidenzia una pendenza del 22%, determinata dalla necessità di superare il terrapieno presente nell’area».

L’Enac è più precisa: «Il permanere di tale situazione potrebbe pertanto limitare l’operatività della piazzola per le operazioni di atterraggio e di decollo ad una sola direzione. A tale scopo si riterrebbe opportuno che venisse verificato in modo più accurato il profilo piano altimetrico in relazione alle superfici di avvicinamento e decollo ed eventuali ostacoli da rimuovere e/o segnalare».

Stando così le cose, l’opera risulterebbe confinata ad un ristretto cono di operatività. Va anche detto che la comunicazione dell’Enac rientra nell’ambito dei buoni rapporti tra enti pubblici perché il direttore Vergari precisa subito che «la normativa vigente in materia di elisuperfici non prevede che l’Enac esprima pareri o formuli approvazioni in ordine a progetti di realizzazione di elisuperfici, in quanto il giudizio di idoneità all’uso di un’elisuperficie è demandato al gestore della stessa e, in talune fattispecie, verificato dall’Enac sullo stato di fatto e non sullo stato di progetto».

Certo è che l’Asp non può non tenere conto di queste osservazioni preliminari. Alla bozza di progetto, quindi, vanno apportate delle modifiche e, se non fossero possibili o sufficienti per superare le criticità, non va esclusa la possibilità di dovere trovare un’altra area.

L’opera è da anni sollecitata dall’associazione “Giuseppe Greco” attraverso petizioni che hanno raccolto oltre 7mila firme tra Biancavilla, Adrano e Santa Maria di Licodia. Una battaglia cominciata all’indomani della morte, in un incidente autonomo con la moto vicino la scuola media “Luigi Sturzo”, del giovane Giuseppe Greco. Il padre, Carmelo, chiede da tempo la costruzione di una base per l’elisoccorso. In più occasioni, dall’Asp è stato sempre risposto che la realizzazione è successiva al completamento della nuova struttura ospedaliera. Il cantiere resta bloccato da marzo.

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Gravi disservizi elettrici a Biancavilla: spetta indennizzo di 50 euro in bolletta

Interi quartieri rimasti senza energia per oltre 17 ore, nonostante le ripetute segnalazioni all’Enel

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Oltre 17 ore per ripristinare l’erogazione elettrica in alcuni quartieri di Biancavilla. La giornata di maltempo ha causato guasti in cabine elettriche del nostro territorio. Dalle ore 17 del 17 gennaio (in piena allerta meteo), per il ripristino dell’energia si è dovuto attendere verso le 9.30 del giorno successivo.

Nonostante le ripetute segnalazioni al numero verde, i tecnici di Enel Energia hanno eseguito gli interventi secondo criteri di priorità in base alle zone. Biancavilla si è ritrovata così ancora una volta a subire gli effetti di impianti obsoleti e un sistema altamente vulnerabile. Non si tratta di aree periferiche, ma del centro urbano con decine di abitazioni interessate. L’illuminazione pubblica, invece, non è mancata.

Per un così prolungato disservizio, gli utenti hanno diritto ad un indennizzo automatico in bolletta entro 60-90 giorni, secondo i criteri dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Non bisogna seguire nessuna procedura: se riconosciuta dall’autorità, la somma sarà caricata direttamemnte in fattura. L’indennizzo dovrebbe essere quantificato in un minimo di 30 euro, cui aggiungerne 20 per ogni 4 ore oltre le 8 ore base. Il ristoro in bolletta – a seconda delle ore eventualmente riconosciute – potrebbe essere anche superiore ai 50 euro.

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