Cronaca
Blitz della polizia, tutti i dettagli in Procura sui fermati e sulle accuse
di Vittorio Fiorenza
Saranno forniti domani, in tarda mattinata, nel corso di una conferenza stampa convocata nella saletta dei locali di via XX Settembre della Procura della Repubblica di Catania, tutti i dettagli del blitz effettuato a Biancavilla.
Finora da parte degli inquirenti e degli investigatori non sono stati resi noti né i nomi delle persone fermate né le accuse. Un riserbo che verrà sciolto domani.
L’operazione, compiuta dalla Squadra mobile di Catania e dal commissariato di polizia di Adrano, con l’ausilio del nucleo operativo dei carabinieri, non è passata inosservata in quanto, tra Adrano e Biancavilla, è stato un continuo viavai di mezzi a sirene spiegate.
Nonostante i “no commenti” di questi giorni, a Biancavilla Oggi risulta che i provvedimenti restrittivi sarebbero 12, di cui cinque notificati a soggetti già detenuti in carcere. Si tratta di persone tutte di Biancavilla
Il blitz sarebbe una sorta di seconda “puntata” dell’operazione compiuta qualche giorno fa, sempre a Biancavilla, dove è stato scoperto un arsenale di armi comuni e da guerra in casa di un incensurato 71enne, Alfio Cardillo, finito in carcere assieme al figlio Vincenzo di 38 anni, volto già noto alle forze dell’ordine, arrestato perché in tasca teneva una pistola con matricola abrasa e colpo in canna.
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Cronaca
Camion rubato a Biancavilla per l’assalto in banca del clan Santangelo
Dalle carte del blitz “Adrano libera”, emergono i retroscena del furto di un veicolo nel 2017


di VITTORIO FIORENZA
Un camion rubato a Biancavilla. Un furto dietro al quale non c’erano ladruncoli di provincia. Ma –si scopre adesso– gli uomini del clan Santangelo-Taccuni di Adrano, in primis il boss Gianni Santangelo.
L’episodio criminale è accaduto in via Stati Uniti d’America e i retroscena emergono ora dall’inchiesta “Adrano libera”, che ha colpito i Santangelo-Taccuni. Sono 36 le persone indagate, di cui 33 arrestate o raggiunte da provvedimento cautelare in carcere, dove si trovavano già per altre cause. I reati contestati –su indagini del commissariato di polizia di Adrano e della Squadra mobile di Catania– sono di associazione mafiosa, traffico di droga e furti.
Dalla lettura delle 464 pagine dell’ordinanza applicativa delle misure cautelari, a firma del giudice Giovanni Cariolo, Biancavilla Oggi nota come a sei indagati venga attribuito anche –nella più complessa impalcatura accusatoria– il furto del camion. Il fatto è avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2017, a Biancavilla. Il giorno dopo, un secondo furto – questa volta nel deposito di una ditta di Santa Maria di Licodia – di un mini escavatore, caricato sull’autocarro.
Tutti preparativi –rivelano adesso gli inquirenti– per il colpo più importante messo a segno alcuni giorni. L’assalto al “Credem”, istituto bancario di via San Pietro ad Adrano. Il gruppo criminale, con l’ausilio del mini escavatore (trasportato sul camion “prelevato” a Biancavilla), aveva scardinato lo sportello Atm, portandolo via su un’auto furgonata e facendo perdere le tracce. Bottino: quasi 25mila euro.
Bottino destinato all’acquisto di droga
La Procura di Catania contesta questi specifici fatti al boss Gianni Santangelo e a Antonino Bulla, Vincenzo Bulla, Salvatore Foti, Roberto Leonardi e Toni Ugo Scarvaglieri.
Il denaro dell’Atm sarebbe stato destinato –svelano ancora gli inquirenti– all’acquisto di partite di droga. Il clan, infatti, gestiva importanti piazze di spaccio. Ma aveva contatti per l’approvvigionamento degli stupefacenti nelle province di Varese e Como e pure in Calabria e Albania.
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