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«Ospedale, lavori a settembre», invece il cantiere è ancora fermo
di Vittorio Fiorenza
«Entro settembre il cantiere per il completamento del nuovo plesso dell’ospedale di Biancavilla sarà riaperto». Ai microfoni dei giornalisti e davanti alle telecamere, i vertici Asp e i rappresentanti dell’impresa, più che una previsione, avevano dato una certezza. Anzi, in via informale, quel 1° settembre in cui c’è stato il sopralluogo al cantiere (affollatissimo di medici, dirigenti, politici, parlamentari ed amministratori comunali) è stato sostenuto che il 20 settembre sarebbe stato il giorno in cui mezzi e operai avrebbero ripreso l’attività per ultimare le opere della nuova ala del “Maria Santissima Addolorata”, dopo lo stop che dura da marzo.
In realtà, settembre è passato, San Placido pure, ma non c’è alcun accenno di ripresa dei lavori. Ancora una volta, le date e le scadenze “imminenti” indicate per la riapertura del cantiere non sono state rispettate.
Interpellata da Biancavilla Oggi, il commissario uscente dell’Asp, Rosaria Murè, che lo scorso 1 settembre a Biancavilla aveva dato le rassicurazioni, spiega: «Le procedure di nostra competenza le abbiamo espletate, c’è dell’altra documentazione da produrre. Abbiamo appena firmato una delibera per il pagamento del saldo pregresso con l’impresa e, superati gli intoppi burocratici, attendiamo che ci venga comunicato il giorno in cui i lavori potranno effettivamente riprendere. Credo che quel giorno ve lo possiamo dare settimana prossima».
Anche Andrea Dara, amministratore giudiziario dell’ex gruppo Aiello, da cui dipende l’azienda esecutrice dei lavori dell’ospedale, parla di alcuni, ulteriori passaggi tecnici con verifiche amministrative e tecniche. Questione di qualche settimana, comunque entro ottobre. Sarà la volta buona?
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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