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Cronaca

Furto in una casa di via dei Peloritani, i vicini: «Sono stati quattro ragazzi»

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di Vittorio Fiorenza

Ladri d’appartamento di nuovo in azione, in pieno giorno, a Biancavilla. La casa presa di mira dai ladri è una di quelle di via dei Peloritani, la strada che da piazza Don Bosco porta in contrada Pozzillo. I proprietari erano usciti per andare a fare la spesa. Un’assenza, la loro, di qualche ora. Al rientro, hanno trovato l’abitazione letteralmente a soqquadro. È successo nel pomeriggio e ancora è presto per avere un elenco esatto delle cose mancanti. Da una prima verifica, i proprietari hanno visto che mancano oggetti in oro ed altri preziosi, oltre a soprammobili che i ladri pensavano fossero di valore.

Gli indizi in possesso dei carabinieri è che i ladri erano almeno quattro. Sono stati alcuni vicini, come hanno raccontato ai militari dell’Arma, a notare quattro ragazzi vicino la casa in cui è stato compiuto il colpo, pur non pensando che potessero avere cattive intenzioni. Invece hanno prima tentato di forzare il cancelletto di ingresso. Poi, non riuscendoci, sono andati nella parte posteriore dell’immobile e, tagliando la recinzione che separa la proprietà dalla linea ferrata della Fce, sono entrati nell’area che circonda la casa e da qui sono riusciti ad aprire il portone.

Hanno passato in rassegna tre stanze, mettendo tutto sotto sopra. Non sono passati in tutte le stanze. Evidentemente hanno agito in pochi minuti e quando hanno trovato gli oggetti preziosi sono fuggiti via.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo per effettuare i rilievi di routine e acquisire la testimonianza dei vicini che avevano notato quei quattro ragazzi.

Certo è che azioni di questo tipo, ormai a Biancavilla si fanno con disinvoltura e, come in questo caso, pure in pieno giorno. Tra gli ultimi, analoghi episodi, quello compiuto in un’abitazione di via Marco Botzaris alcune settimane fa.

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Cronaca

Sorpreso con un tirapugni e una dose di marijuana: denunciato un 18enne

Da un giro di controllo, i carabinieri hanno notato strani movimenti in piazza Stazione e sono intervenuti

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Un 18enne di Biancavilla è stato denunciato dai carabinieri per la detenzione di un’arma bianca (un tirapugni di metallo) e segnalato quale assuntore di stupefacente.

I militari hanno notato il ragazzo, assieme ad un gruppo di coetanei, nei pressi di Piazza Stazione che. Al passaggio di un’auto dei carabinieri, qualcuno della comitiva ha emesso due fischi e il 18enne ha subito estratto dalla tasca un oggetto metallico, nascondendolo sul tetto di una pensilina, salvo poi recuperarlo una volta che la pattuglia si era allontanata.

Quando il giovane ha ripetuto lo stesso gesto durante un ulteriore passaggio dei carabinieri, questi ultimi sono subito intervenuti, bloccandolo e procedendo a perquisizione.

I militari hanno recuperato il tirapugni in acciaio dalla pensilina. Nella tasca dei pantaloni, invece, il 18enne aveva una dose di marijuana pronta all’uso. Per queste ragioni, il giovane è stato denunciato per il possesso dell’arma bianca e segnalato alla Prefettura di Catania quale assuntore di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Condivise video hot di una donna, condannato ad un anno di reclusione

Sentenza di primo grado dopo 5 anni: per l’uomo cade l’accusa di stalking, assolti altri tre imputati

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Trattamento illecito di dati personali e diffamazione aggravata: sono i reati per i quali il Tribunale di Catania ha condannato un biancavillese, ritenuto responsabile della diffusione di immagini hot di una donna, anche lei di Biancavilla.

Alla quarta sezione penale, il giudice Dora Anastati ha inflitto una pena (sospesa) di un anno di reclusione e 1000 euro di multa. L’imputato dovrà sostenere anche il pagamento delle spese processuali, il pagamento delle spese legali della vittima (quantificati in 2500 euro) e il risarcimento danni (da definire in sede civile).

L’uomo è stato assolto, invece, dall’accusa di stalking. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 2 anni di carcere.

Nello stesso procedimento, assolti per non aver commesso il fatto altri tre biancavillesi, accusati di diffusione illecita di foto intime ai danni di una seconda donna di Biancavilla. Per ciascuno di loro, il pm aveva chiesto 1 anno di reclusione.

Morbosità su WhatsApp e Messenger

La vicenda risale al 2019 (non esisteva ancora il reato del “revenge porn”) e, seppur per episodi distinti, ha coinvolto due donne di Biancavilla. Video e foto in pose e atteggiamenti erotici che le ritraevano sono stati diffusi senza il loro consenso, diventando virali tramite WhatsApp e Messenger.

Le vittime hanno raccontato agli inquirenti gli effetti devastanti della condivisione non autorizzata di quelle immagini. Una di loro, in particolare, ha riferito come la sua vita sia stata sconvolta e distrutta, in ambito familiare e lavorativo.

Le indagini si sono avvalse anche delle attività tecniche della polizia postale, tenendo conto dell’attivismo di profili anonimi. L’inchiesta si è poi allargata, per un imputato, all’ipotesi degli atti persecutori. Un’accusa non provata, circoscrivendo quindi la condotta illecita alla sola diffusione dei video erotici con conseguente diffamazione e violazione della privacy.

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DOSSIER MAFIA

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Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

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