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Cronaca

Furto in una casa di via dei Peloritani, i vicini: «Sono stati quattro ragazzi»

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di Vittorio Fiorenza

Ladri d’appartamento di nuovo in azione, in pieno giorno, a Biancavilla. La casa presa di mira dai ladri è una di quelle di via dei Peloritani, la strada che da piazza Don Bosco porta in contrada Pozzillo. I proprietari erano usciti per andare a fare la spesa. Un’assenza, la loro, di qualche ora. Al rientro, hanno trovato l’abitazione letteralmente a soqquadro. È successo nel pomeriggio e ancora è presto per avere un elenco esatto delle cose mancanti. Da una prima verifica, i proprietari hanno visto che mancano oggetti in oro ed altri preziosi, oltre a soprammobili che i ladri pensavano fossero di valore.

Gli indizi in possesso dei carabinieri è che i ladri erano almeno quattro. Sono stati alcuni vicini, come hanno raccontato ai militari dell’Arma, a notare quattro ragazzi vicino la casa in cui è stato compiuto il colpo, pur non pensando che potessero avere cattive intenzioni. Invece hanno prima tentato di forzare il cancelletto di ingresso. Poi, non riuscendoci, sono andati nella parte posteriore dell’immobile e, tagliando la recinzione che separa la proprietà dalla linea ferrata della Fce, sono entrati nell’area che circonda la casa e da qui sono riusciti ad aprire il portone.

Hanno passato in rassegna tre stanze, mettendo tutto sotto sopra. Non sono passati in tutte le stanze. Evidentemente hanno agito in pochi minuti e quando hanno trovato gli oggetti preziosi sono fuggiti via.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo per effettuare i rilievi di routine e acquisire la testimonianza dei vicini che avevano notato quei quattro ragazzi.

Certo è che azioni di questo tipo, ormai a Biancavilla si fanno con disinvoltura e, come in questo caso, pure in pieno giorno. Tra gli ultimi, analoghi episodi, quello compiuto in un’abitazione di via Marco Botzaris alcune settimane fa.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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