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In città

Cittadinanza onoraria ad Alfina Bertè per il suo impegno scolastico

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di Vittorio Fiorenza

Alfina Bertè, ex dirigente scolastica del Secondo circolo didattico di Biancavilla, originaria di Catania, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Biancavilla per «il grande contributo che ha offerto alla città in ambito sociale e culturale, mettendo a frutto un lavoro attento, determinato ed instancabile».

Alfina Bertè, nuova cittadina di Biancavilla

In particolare, per il sindaco Giuseppe Glorioso, che ha firmato l’atto, «la dott. Bertè ha inciso profondamente sulla formazione e sulla crescita degli alunni, del personale scolastico, dei genitori e di tutte quelle persone che in questi ultimi anni hanno condiviso il suo amore ed il suo entusiasmo per il Secondo Circolo didattico, così contribuendo ad educare e sensibilizzare la collettività».

Tra gli obiettivi raggiunti nell’impegno scolastico a Biancavilla, la Bertè vanta l’ottenimento per la scuola biancavillese, unico ente siciliano, dell’attestazione europea di “Effective Caf User”. Una certificazione di qualità avuta dopo il superamento di un esame rigoroso su diversi parametri. Un riconoscimento ambito nella pubblica amministrazione, ma difficile da conquistare. La Bertè ci è riuscita.

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In città

Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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