Connettiti con

Politica

Visita di Lagalla mentre gli alunni della “Sturzo” tornano a lezione

Pubblicato

il

di Vittorio Fiorenza

L’assessore regionale all’Istruzione sarà in visita ufficiale, quest’oggi, a Biancavilla. Roberto Lagalla farà un sopralluogo nelle scuole danneggiate dal terremoto, accompagnato dal deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giuseppe Compagnone. Si tratta del secondo esponente del governo Musumeci a fare tappa nel paese etneo, dopo l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone. Lagalla arriverà a Biancavilla in coincidenza del ritorno in classe, oggi pomeriggio, dopo una ventina di giorni di assenze, dei 600 alunni della scuola media “Luigi Sturzo”, ora ospitati all’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” e al Secondo Circolo didattico “Giovanni Verga” di via dei Mandorli.

Il quadro che l’assessore avrà davanti è di circa 1200 alunni costretti a fare lezioni in “doppi turni” con orari pomeridiani e quattro strutture scolastiche danneggiate (inagibili l’edificio della “Sturzo” ed il plesso elementare “Guglielmo Marconi”, interdetto il piano superiore del plesso “Grassura”, lesioni e crepe al plesso “San Giovanni Bosco”). Danni stimati nella relazione del Dipartimento regionale della Protezione civile in oltre 800mila euro.

Si tratta di decidere con quali strumenti intervenire. Secondo quanto anticipato dall’amministrazione comunale, Lagalla dovrebbe ufficializzare lo stanziamento di 750mila euro di fondi regionali per l’edilizia scolastica. Su questo fronte, a Palazzo Chigi, nel vertice con i sindaci etnei, il vicepremier Luigi Di Maio ha indicato il “fondo di emergenza” del ministero dell’Istruzione da cui attingere altre risorse. L’intento è intervenire negli edifici scolastici il prima possibile per limitare i disagi di alunni, genitori ed insegnanti.

Per gli studenti della “Sturzo”, per esempio, al di là delle lezioni pomeridiane (dalle ore 14 alle 19), significa raggiungere gli edifici ospitanti, che si trovano in viale dei Fiori e in via dei Mandorli, cioè dalla parte opposta di Biancavilla rispetto alla loro sede. E poi altri bambini sono tutt’oggi, ancora costretti a stare a casa.

Sono «gli alunni –spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione, Daniela Russo– della scuola dell’infanzia del padiglione D del plesso “Don Bosco” (in cui sono stati effettuati lavori di messa in sicurezza urgenti), che ritorneranno in classe lunedì prossimo». Il momento emergenziale resta, ma –specifica l’assessore– «c’è stata la massima attenzione di tutta l’amministrazione, degli uffici preposti, dei dirigenti scolastici, dei volontari della protezione civile per garantire il diritto allo studio. È nostro impegno reperire con la massima urgenza le somme per i lavori e fare ritornare i nostri studenti ognuno nelle loro classi. Un disagio che deve aiutarci a rimanere uniti e compatti, così da affrontare con maggiore forza lo stato di emergenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

Pubblicato

il

Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti